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La solitudine di Elena

E' il romanzo di una trasformazione, una sorta di "metamorfosi" - i richiami simbolici a Kafka sono ricorrenti - intensa e profonda, vissuta da Elena, qurantatreenne in apparenza distaccata, indifferente e rassegnata ad un presente arido e infelice, in realtà donna sensibile, coraggiosa e capace di ricostruire se stessa attraverso un percorso lento, difficile, doloroso, ma essenziale. La morte improvvisa della madre provoca in lei una forte crisi che la spingerà a interrogarsi sulla sua vita, sul proprio ruolo di moglie insoddisfatta e tradita e sul rapporto con la figlia, freddo e privo di comunicazione. Mediante un'analisi complessa e non sempre lucida, Elena ripercorrerà il suo passato contorto e pesante, attraversandone tutte le sensazioni, i conflitti, le ombre, le simmetrie e le asimmetrie. La lettura del diario di sua madre, ritrovato per caso, e soprattutto i resoconti molto personali e dettagliati su se stessa, richiesti ad un detective originariamente assunto in forma anonima per controllare il marito, la aiuteranno a conoscersi, a scoprire i suoi tratti più nascosti, a diventare consapevole, diversa, libera.Juan José Millás, scrittore spagnolo contemporaneo, trasmette in modo intenso e originale la "solitudine" di Elena. Ma l'inquietudine e l'antipatia che la protagonista suscita inizialmente nel lettore, lasceranno presto spazio ad una crescente complicità e ad un forte coinvolgimento che la accompagneranno durante il suo percorso verso una nuova esistenza, un nuovo essere, un nuovo "sentirsi".

Mila (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)

 

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