La felicità è una pagina bianca
Ogni storia che si rispetti prende le mosse da una normalità improvvisamente interrotta da un evento fortuito, che costringe il protagonista a fare scelte che cambieranno la sua vita: la principale regola di tutte le narrazioni non viene violata neppure nel caso di questo bel romanzo, incentrato sulla figura di Alice Pearse, una donna talentuosa e intelligente, che ha trovato un buon equilibrio tra la cura della famiglia (ha un marito e tre figli piccoli da accudire, per non parlare di un padre gravemente malato) e la realizzazione professionale, che ha raggiunto lavorando part-time nella redazione di una rivista femminile, dove si occupa di selezionare e proporre alle lettrici le più interessanti novità letterarie. La lettura per Alice è una vera passione: una passione che ha coltivato fin dalla più tenera età, e che oggi mette a frutto con grande soddisfazione e divertimento, non solo al lavoro, ma anche dando una mano, nel tempo libero, ad un’amica titolare di una libreria indipendente nella cittadina in cui vive.
Ma il destino cinico e baro è in agguato: il marito si ritrova di punto in bianco a dover lasciare, suo malgrado, il posto di avvocato nello studio legale in cui ha lavorato finora, e a fare il salto nel buio del lavoro in proprio. Con il mutuo da pagare e le esigenze di una famiglia già numerosa, Alice non può certo rimanere ancorata alla propria comoda routine, ma sente di dover contribuire più attivamente al sostentamento della famiglia, mettendosi alla ricerca di un lavoro a tempo pieno, per permettere al marito di assestarsi nel nuovo lavoro. Ed è così che arriva a Scroll, una azienda che sta per aprire sul mercato una catena di sale di lettura molto innovative e trendy, dove gli appassionati di romanzi potranno leggere i loro e-book preferiti in una atmosfera assolutamente speciale.
Alice si butta a capofitto nella nuova avventura, per scoprire – a proprie spese – che i dettami produttivi del management di Scroll sono del tutto incompatibili con le esigenze della sua vita: le e-mail sulle scadenze da rispettare diventano un incubo che la perseguitano anche quando è al capezzale del padre in ospedale. Dolorosamente combattuta tra il desiderio di realizzarsi e il bisogno di prendersi cura della famiglia, Alice farà un passo importante per la sua vita, scegliendo la strada migliore tra tutte quelle possibili: non quella che la riporta definitivamente a casa, né quella che la costringe ad un lavoro in cui non si riconosce più, ma la strada che difende i libri e il loro valore nella vita delle persone.
Un libro che parla di libri e di lettura, e che – tra le righe – permette qualche considerazione sui rapporti tra grandi catene e librerie indipendenti, nonché tra lettura cartacea e lettura digitale: un libro che piacerà agli appassionati di lettura, pregevole per la sua scorrevolezza e la fluidità delle vicende raccontate. Un possibile appunto è però da fare all'editore italiano, che nella quarta di copertina spaccia la protagonista per “bookblogger”, quando invece Alice è semplicemente una redattrice della rubrica letteraria in una rivista cartacea, e non cura nessun blog letterario: uno “scivolone” macroscopico, che nulla toglie alla storia, ma che le bookblogger vere non hanno certo lasciato passare inosservato.
Maria Stella (bibliotecario, Biblioteca San Giorgio)
Il libro è stato promosso nell'ambito del progetto Bibliodiversità della Biblioteca San Giorgio
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Ultimo aggiornamento venerdì, 14 luglio 2017
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Ogni storia che si rispetti prende le mosse da una normalità improvvisamente interrotta da un evento fortuito, che costringe il protagonista a fare scelte che cambieranno la sua vita: la principale regola di tutte le narrazioni non viene violata neppure nel caso di questo bel romanzo, incentrato sulla figura di Alice Pearse, una donna talentuosa e intelligente, che ha trovato un buon equilibrio tra la cura della famiglia (ha un marito e tre figli piccoli da accudire, per non parlare di un padre gravemente malato) e la realizzazione professionale, che ha raggiunto lavorando part-time nella redazione di una rivista femminile, dove si occupa di selezionare e proporre alle lettrici le più interessanti novità letterarie. La lettura per Alice è una vera passione: una passione che ha coltivato fin dalla più tenera età, e che oggi mette a frutto con grande soddisfazione e divertimento, non solo al lavoro, ma anche dando una mano, nel tempo libero, ad un’amica titolare di una libreria indipendente nella cittadina in cui vive.
Ma il destino cinico e baro è in agguato: il marito si ritrova di punto in bianco a dover lasciare, suo malgrado, il posto di avvocato nello studio legale in cui ha lavorato finora, e a fare il salto nel buio del lavoro in proprio. Con il mutuo da pagare e le esigenze di una famiglia già numerosa, Alice non può certo rimanere ancorata alla propria comoda routine, ma sente di dover contribuire più attivamente al sostentamento della famiglia, mettendosi alla ricerca di un lavoro a tempo pieno, per permettere al marito di assestarsi nel nuovo lavoro. Ed è così che arriva a Scroll, una azienda che sta per aprire sul mercato una catena di sale di lettura molto innovative e trendy, dove gli appassionati di romanzi potranno leggere i loro e-book preferiti in una atmosfera assolutamente speciale.
Alice si butta a capofitto nella nuova avventura, per scoprire – a proprie spese – che i dettami produttivi del management di Scroll sono del tutto incompatibili con le esigenze della sua vita: le e-mail sulle scadenze da rispettare diventano un incubo che la perseguitano anche quando è al capezzale del padre in ospedale. Dolorosamente combattuta tra il desiderio di realizzarsi e il bisogno di prendersi cura della famiglia, Alice farà un passo importante per la sua vita, scegliendo la strada migliore tra tutte quelle possibili: non quella che la riporta definitivamente a casa, né quella che la costringe ad un lavoro in cui non si riconosce più, ma la strada che difende i libri e il loro valore nella vita delle persone.
Un libro che parla di libri e di lettura, e che – tra le righe – permette qualche considerazione sui rapporti tra grandi catene e librerie indipendenti, nonché tra lettura cartacea e lettura digitale: un libro che piacerà agli appassionati di lettura, pregevole per la sua scorrevolezza e la fluidità delle vicende raccontate. Un possibile appunto è però da fare all'editore italiano, che nella quarta di copertina spaccia la protagonista per “bookblogger”, quando invece Alice è semplicemente una redattrice della rubrica letteraria in una rivista cartacea, e non cura nessun blog letterario: uno “scivolone” macroscopico, che nulla toglie alla storia, ma che le bookblogger vere non hanno certo lasciato passare inosservato.
Maria Stella (bibliotecario, Biblioteca San Giorgio)
Il libro è stato promosso nell'ambito del progetto Bibliodiversità della Biblioteca San Giorgio
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