La dieta del digiuno
Umberto Veronesi, uno dei maggiori esperti mondiali nella cura del cancro e direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia a Milano, condivide con i suoi lettori alcuni preziosi consigli per mantenersi in salute. L’alimentazione è alla base di uno stile di vita sano: adottare il giusto comportamento a tavola aiuta a mantenersi in forma e a prevenire molte patologie che possono rovinare il nostro stato di salute. "L’uomo è ciò che mangia" asseriva il filosofo Feuerbach, ponendo l’accendo sul fatto che tutto ciò che l’uomo ingurgita (cibo e liquidi) è di primaria importanza, sia perché costituisce il carburante che consente alla macchina del corpo di agire, sia perché riflette ciò che passa nella mente della persona. Questo implica anche che l’uomo è come mangia, da solo, in compagna, con foga o parsimonia, di fretta o con il gusto della lentezza, nel rispetto o nello spregio dell’ambiente che ci ospita. Parte da tutte queste considerazioni il libro di Veronesi per dimostrare oggi l’importanza di un’alimentazione sana e corretta. Mangiare diviene un atto di amore anche verso noi stessi: prevedere una cultura alimentare rigorosa significa stabilire una sorta di assicurazione sulla nostra vita, che ci aiuta a rafforzare le probabilità di vivere in salute. Proprio a partire dal suo rapporto con il cibo, l’esperto vegetariano dimostra come una volta alla settimana è possibile saltare pranzo e cena e fare del bene al proprio corpo e alla propria mente. “Non serve mangiare tanto, ma mangiare bene. Poco e giusto”, spiega il noto esperto che propone come prima regola aurea per mantenersi in forma e in salute quella di dimezzare le dosi dei pasti. Anche se sembra un passo difficile da compiere, in realtà tutto viene regolato dal nostro senso di sazietà. Inizialmente ridurre i pasti comporta un po’ di fatica, ma l’oncologo assicura che è tutta questione di abitudine. A lungo termine questo regime alimentare porta i suoi frutti: non solo a livello estetico e salutare, ma anche in fatto di gusto: riducendo le porzioni, infatti, non occorre eliminare alcun alimento dalla nostra tavola. Anzi, avere un’alimentazione sana e ricca di diversi cibi aiuta a mantenersi in forma e in salute. Mangiare meno è meglio è anche quello che viene prescritto da Valter Longo, direttore del centro di longevità di Los Angeles che studia da anni l’effetto terapeutico dell’alimentazioni sulle malattie del secolo (in particolare l’insorgere di tumori). Anche Longo sostiene - come Veronesi - che “è la dose che fa il veleno” (parafrasando Paracelso) e che l’organismo è una macchina complessa che necessita di un approccio altrettanto complesso.
Oltre alle motivazioni legate alla cura della salute, Veronesi in questo libro ne introduce altre riconducibili alla sfera etica e filosofica , sui cui vale la pensa soffermarsi. Praticare il digiuno significa rispettare chi muore per fame (un miliardo di persone), significa non avvelenare il nostro organismo con un eccesso di cibo che va fuori ogni logica e compromette anche la salute del nostro pianeta. In Europa la quantità di cibo sprecato ammonta a 180 kg per persona e gli sprechi più rilevanti sono quelli che avvengono quotidianamente nelle nostre case (circa il 42%). Lo spreco indica che abbiamo perso la consapevolezza di alimentarci in modo cosciente e che dobbiamo invece riflettere prima di nutrirci. Il problema della sovralimentazione viene spesso ignorato nella nostra società o affrontato solo da un punto di vista estetico (infatti si propongono diete “drastiche” dove l’obbiettivo principale non è stare bene, ma perdere peso): l’eccesso di calorie è invece responsabile di malattie circolatorie, diabete e cancro. Occorre, allora, ripartire dalle “origini”, in particolare dalla nostra dieta mediterranea che è patrimonio culturale immateriale dell’umanità (come dichiarato nel 2010 dall’Unesco). La regola del “mangiare meno e mangiare meglio” è universalmente valida ed è certamente questa la formula per iniziare a stare bene e lavorare sulla diffusione di una maggior consapevolezza
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento sabato, 16 aprile 2016
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Umberto Veronesi, uno dei maggiori esperti mondiali nella cura del cancro e direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia a Milano, condivide con i suoi lettori alcuni preziosi consigli per mantenersi in salute. L’alimentazione è alla base di uno stile di vita sano: adottare il giusto comportamento a tavola aiuta a mantenersi in forma e a prevenire molte patologie che possono rovinare il nostro stato di salute. "L’uomo è ciò che mangia" asseriva il filosofo Feuerbach, ponendo l’accendo sul fatto che tutto ciò che l’uomo ingurgita (cibo e liquidi) è di primaria importanza, sia perché costituisce il carburante che consente alla macchina del corpo di agire, sia perché riflette ciò che passa nella mente della persona. Questo implica anche che l’uomo è come mangia, da solo, in compagna, con foga o parsimonia, di fretta o con il gusto della lentezza, nel rispetto o nello spregio dell’ambiente che ci ospita. Parte da tutte queste considerazioni il libro di Veronesi per dimostrare oggi l’importanza di un’alimentazione sana e corretta. Mangiare diviene un atto di amore anche verso noi stessi: prevedere una cultura alimentare rigorosa significa stabilire una sorta di assicurazione sulla nostra vita, che ci aiuta a rafforzare le probabilità di vivere in salute. Proprio a partire dal suo rapporto con il cibo, l’esperto vegetariano dimostra come una volta alla settimana è possibile saltare pranzo e cena e fare del bene al proprio corpo e alla propria mente. “Non serve mangiare tanto, ma mangiare bene. Poco e giusto”, spiega il noto esperto che propone come prima regola aurea per mantenersi in forma e in salute quella di dimezzare le dosi dei pasti. Anche se sembra un passo difficile da compiere, in realtà tutto viene regolato dal nostro senso di sazietà. Inizialmente ridurre i pasti comporta un po’ di fatica, ma l’oncologo assicura che è tutta questione di abitudine. A lungo termine questo regime alimentare porta i suoi frutti: non solo a livello estetico e salutare, ma anche in fatto di gusto: riducendo le porzioni, infatti, non occorre eliminare alcun alimento dalla nostra tavola. Anzi, avere un’alimentazione sana e ricca di diversi cibi aiuta a mantenersi in forma e in salute. Mangiare meno è meglio è anche quello che viene prescritto da Valter Longo, direttore del centro di longevità di Los Angeles che studia da anni l’effetto terapeutico dell’alimentazioni sulle malattie del secolo (in particolare l’insorgere di tumori). Anche Longo sostiene - come Veronesi - che “è la dose che fa il veleno” (parafrasando Paracelso) e che l’organismo è una macchina complessa che necessita di un approccio altrettanto complesso.
Oltre alle motivazioni legate alla cura della salute, Veronesi in questo libro ne introduce altre riconducibili alla sfera etica e filosofica , sui cui vale la pensa soffermarsi. Praticare il digiuno significa rispettare chi muore per fame (un miliardo di persone), significa non avvelenare il nostro organismo con un eccesso di cibo che va fuori ogni logica e compromette anche la salute del nostro pianeta. In Europa la quantità di cibo sprecato ammonta a 180 kg per persona e gli sprechi più rilevanti sono quelli che avvengono quotidianamente nelle nostre case (circa il 42%). Lo spreco indica che abbiamo perso la consapevolezza di alimentarci in modo cosciente e che dobbiamo invece riflettere prima di nutrirci. Il problema della sovralimentazione viene spesso ignorato nella nostra società o affrontato solo da un punto di vista estetico (infatti si propongono diete “drastiche” dove l’obbiettivo principale non è stare bene, ma perdere peso): l’eccesso di calorie è invece responsabile di malattie circolatorie, diabete e cancro. Occorre, allora, ripartire dalle “origini”, in particolare dalla nostra dieta mediterranea che è patrimonio culturale immateriale dell’umanità (come dichiarato nel 2010 dall’Unesco). La regola del “mangiare meno e mangiare meglio” è universalmente valida ed è certamente questa la formula per iniziare a stare bene e lavorare sulla diffusione di una maggior consapevolezza
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento sabato, 16 aprile 2016
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