La cucina è una bricconcella
Piccolo viaggio nella gastronomia italiana dal Cinquecento al Novecento nei libri di culinaria della Biblioteca Forteguerriana e del Fondo Annapaola Campori Mettel della Biblioteca San Giorgio
Mostra bibliografica a cura di Ilaria Rabatti
4 maggio-30 settembre 2020 - Teche Atrio Sala Dipartimenti e Sala Desideri
La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o avete superato una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria
(Pellegrino Artusi)
In occasione del bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi (Forlimpopoli 4 agosto 1820-Firenze 30 marzo 1911) "padre fondatore" della cucina italiana, attingendo alle collezioni della Biblioteca Forteguerriana e al Fondo Annapaola Campori Mettel della Biblioteca San Giorgio, si è cercato di ripercorrere alcune tappe salienti della gastronomia italiana, attrraverso i suoi libri di culinaria più significativi, disegnando un percorso in cui la cucina si fa vivace custode di cultura, storia e poesia.
Già a partire dal Cinquecento infatti, la cucina italiana diviene un modello di riferimento nelle corti europee per la spettacolarità dell'allestimento delle pietanze e del cerimoniale. Ne è conferma lo sviluppo di una manualistica a base di ricette e menù per banchetti e feste, assai fiorente soprattutto nel Seicento, quando in un generale decadimento sia economico che culturale, in una Italia in gran parte sottomessa alla Spagna, il gusto per i piaceri della vita e per i pranzi sontuosi si diffonde sempre più.
Di questa ricca messe di scritti di culinaria la mostra cerca, senza alcuna pretesa di esaustività, di dar conto, attraverso un percorso espositivo che partendo dalla versione cinquecentesca del più antico libro di cucina il De re coquinaria di Apicio (e dalla sua versione riattualizzata nel Novecento dall'interpretazione futurista di Paolo Buzzi), passando attraverso le dissertazioni e i repertori medico-scientifici (di cui il Trattato della natura de' cibi di Baldassarre Pisanelli è uno dei più illustri esempi), approda a La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, vero e proprio spartiacque nella cultura gastronomica italiana.
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Ultimo aggiornamento martedì, 28 aprile 2020
Piccolo viaggio nella gastronomia italiana dal Cinquecento al Novecento nei libri di culinaria della Biblioteca Forteguerriana e del Fondo Annapaola Campori Mettel della Biblioteca San Giorgio
Mostra bibliografica a cura di Ilaria Rabatti
4 maggio-30 settembre 2020 - Teche Atrio Sala Dipartimenti e Sala Desideri
La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o avete superato una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria
(Pellegrino Artusi)
In occasione del bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi (Forlimpopoli 4 agosto 1820-Firenze 30 marzo 1911) "padre fondatore" della cucina italiana, attingendo alle collezioni della Biblioteca Forteguerriana e al Fondo Annapaola Campori Mettel della Biblioteca San Giorgio, si è cercato di ripercorrere alcune tappe salienti della gastronomia italiana, attrraverso i suoi libri di culinaria più significativi, disegnando un percorso in cui la cucina si fa vivace custode di cultura, storia e poesia.
Già a partire dal Cinquecento infatti, la cucina italiana diviene un modello di riferimento nelle corti europee per la spettacolarità dell'allestimento delle pietanze e del cerimoniale. Ne è conferma lo sviluppo di una manualistica a base di ricette e menù per banchetti e feste, assai fiorente soprattutto nel Seicento, quando in un generale decadimento sia economico che culturale, in una Italia in gran parte sottomessa alla Spagna, il gusto per i piaceri della vita e per i pranzi sontuosi si diffonde sempre più.
Di questa ricca messe di scritti di culinaria la mostra cerca, senza alcuna pretesa di esaustività, di dar conto, attraverso un percorso espositivo che partendo dalla versione cinquecentesca del più antico libro di cucina il De re coquinaria di Apicio (e dalla sua versione riattualizzata nel Novecento dall'interpretazione futurista di Paolo Buzzi), passando attraverso le dissertazioni e i repertori medico-scientifici (di cui il Trattato della natura de' cibi di Baldassarre Pisanelli è uno dei più illustri esempi), approda a La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, vero e proprio spartiacque nella cultura gastronomica italiana.
- Ultimo aggiornamento martedì, 28 aprile 2020