L'uomo che sussurrava ai lettori
Ha fatto molta strada Romano Montroni, da quando pedalava in sella a una bicicletta per le vie di Bologna con un cassone pieno di libri in qualità di fattorino alla libreria Rizzoli. Comincia così la sua avventura professionale di un “libraio per caso”, segnata dall'incontro a soli ventiquattro anni con Giangiacomo Feltrinelli che in breve tempo lo promuove direttore della Libreria Feltrinelli di Piazza Ravegnana a Bologna. È la prima tappa di un cammino lavorativo costellato di sfide, successi, incontri e sorprese. In questo breve saggio l'autore tira le somme della sua esperienza avvenuta tra il 2002 e il 2020 come presidente del Cepell (Centro per il libro e la lettura).
Dalla lettura di queste sobrie e scorrevoli pagine si evincono tanti apprezzabili accorgimenti per chi ha consacrato l'intera vita professionale a promuovere la lettura e il libro. Ai librai, così come ai bravi bibliotecari, spetta l'oneroso compito di “sussurrare” a ogni tipo di lettore il libro giusto, quello capace di far provare emozioni, di nutrire l'anima e di accendere l'entusiamo. La libreria, dunque non è più solo un negozio dove comprare la merce, così come la biblioteca non è solamente un o spazio in cui si prendono e restituiscono libri: luogo di cura per l'anima era stato inciso sulla facciata di una biblioteca a Tebe in Egitto, a suggello del fatto che la lettura non genera solo svago, ma ci rende liberi di immaginare o desiderare la possibilità di una vita diversa.
Ecco perché la professione del libraio (e aggiungerei anche quella del bibliotecario) non può esimersi dall'investire sulla professionalità e sulle risorse umane: chi entrando in una libreria (o in una biblioteca) non si aspetta qualcosa in più di un semplice saluto all'ingresso? Oltre la soglia dell'edificio (sia esso libreria o biblioteca) c'è un mondo da scoprire, un universo di libri che sono strumenti formativi per il nostro io, capaci di espandere i nostri mezzi cognitivi e fornirci strumenti con cui interpretare la complessità, cifra del nostro vivere quotidiano.
Le appassionanti pagine che Montroni scrive sono dense di suggerimenti, consigli e buone pratiche quotidiane su cui vale la pena di soffermarsi e riflettere ; ma più che essere un vademecum per gli “addetti ai valori”, questo testo è una dichiarazione d'amore e di fiducia nelle infinte potenzialità che un libro offre per migliorare la vita di ciascuno di noi.
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento lunedì, 23 novembre 2020
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Ha fatto molta strada Romano Montroni, da quando pedalava in sella a una bicicletta per le vie di Bologna con un cassone pieno di libri in qualità di fattorino alla libreria Rizzoli. Comincia così la sua avventura professionale di un “libraio per caso”, segnata dall'incontro a soli ventiquattro anni con Giangiacomo Feltrinelli che in breve tempo lo promuove direttore della Libreria Feltrinelli di Piazza Ravegnana a Bologna. È la prima tappa di un cammino lavorativo costellato di sfide, successi, incontri e sorprese. In questo breve saggio l'autore tira le somme della sua esperienza avvenuta tra il 2002 e il 2020 come presidente del Cepell (Centro per il libro e la lettura).
Dalla lettura di queste sobrie e scorrevoli pagine si evincono tanti apprezzabili accorgimenti per chi ha consacrato l'intera vita professionale a promuovere la lettura e il libro. Ai librai, così come ai bravi bibliotecari, spetta l'oneroso compito di “sussurrare” a ogni tipo di lettore il libro giusto, quello capace di far provare emozioni, di nutrire l'anima e di accendere l'entusiamo. La libreria, dunque non è più solo un negozio dove comprare la merce, così come la biblioteca non è solamente un o spazio in cui si prendono e restituiscono libri: luogo di cura per l'anima era stato inciso sulla facciata di una biblioteca a Tebe in Egitto, a suggello del fatto che la lettura non genera solo svago, ma ci rende liberi di immaginare o desiderare la possibilità di una vita diversa.
Ecco perché la professione del libraio (e aggiungerei anche quella del bibliotecario) non può esimersi dall'investire sulla professionalità e sulle risorse umane: chi entrando in una libreria (o in una biblioteca) non si aspetta qualcosa in più di un semplice saluto all'ingresso? Oltre la soglia dell'edificio (sia esso libreria o biblioteca) c'è un mondo da scoprire, un universo di libri che sono strumenti formativi per il nostro io, capaci di espandere i nostri mezzi cognitivi e fornirci strumenti con cui interpretare la complessità, cifra del nostro vivere quotidiano.
Le appassionanti pagine che Montroni scrive sono dense di suggerimenti, consigli e buone pratiche quotidiane su cui vale la pena di soffermarsi e riflettere ; ma più che essere un vademecum per gli “addetti ai valori”, questo testo è una dichiarazione d'amore e di fiducia nelle infinte potenzialità che un libro offre per migliorare la vita di ciascuno di noi.
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento lunedì, 23 novembre 2020
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