L'impostore
In collaborazione con il Premio Letterario Internazionale Ceppo Pistoia, pubblichiamo le motivazioni dei libri vincitori dell'edizione 2016.
Lo scrittore catalano Javier Cercas vince il Premio Ceppo Straordinario Internazionale Narrativa Non Fiction con il romanzo L’impostore (Milano, Guanda, 2015, traduzione di Bruno Arpaia) perché ci interroga laddove l’abuso di realtà ad effetto e di valore testimoniale rischiano di schiacciare e vanificare il lavoro della Storia in una commistione pericolosa tra realtà e fiction. La grande impostura di cui narra il romanzo è quella di Eric Marco, che si è inventato una biografia nobile da sopravvissuto nei campi di sterminio nazista, di resistente, di antifranchista, rilasciando interviste, scrivendo libri di memorie, intervenendo in Parlamento e davanti alle massime autorità del suo Paese, parlando nelle scuole a centinaia di studenti, senza che nessuna di queste vicende da lui testimoniate corrisponda alla sua verità biografica. Dunque romanzo della realtà senza finzione, ma romanzo di una realtà che si è risolta tutta nella finzione. Come ha scritto Mario Vargas Llosa (già vincitore del Premio Ceppo Internazionale 2009) Marco ha fatto della sua vita un grande romanzo epico della contemporaneità, cogliendo del nostro tempo alcuni degli aspetti più deprecabili, come quello dell’uso della memoria del testimone contro la storia e la verità dei fatti. Memoria individuale e storia collettiva vengono mescolati ad arte dal grande falsificatore creando un impasto degno della migliore fiction con il sottotitolo “Una storia vera”. Ma "L’impostore" è anche un romanzo in cui Cercas tira le fila della sua esperienza di narratore, nascondendosi dietro il grande impostore Marco, lui, Cercas, autore di romanzi che mescolano realtà e fantasia, impostore a sua volta, si confronta con il grande paradigma della memoria e sui meccanismi della narrazione. Se la realtà uccide ma la finzione salva, quale grandiosa e perturbante menzogna è la letteratura che si nutre di una realtà tutta costruita sull’impostura?
Benedetta Centovalli (editor e critico letterario)
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Ultimo aggiornamento lunedì, 7 marzo 2016
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Lo scrittore catalano Javier Cercas vince il Premio Ceppo Straordinario Internazionale Narrativa Non Fiction con il romanzo L’impostore (Milano, Guanda, 2015, traduzione di Bruno Arpaia) perché ci interroga laddove l’abuso di realtà ad effetto e di valore testimoniale rischiano di schiacciare e vanificare il lavoro della Storia in una commistione pericolosa tra realtà e fiction. La grande impostura di cui narra il romanzo è quella di Eric Marco, che si è inventato una biografia nobile da sopravvissuto nei campi di sterminio nazista, di resistente, di antifranchista, rilasciando interviste, scrivendo libri di memorie, intervenendo in Parlamento e davanti alle massime autorità del suo Paese, parlando nelle scuole a centinaia di studenti, senza che nessuna di queste vicende da lui testimoniate corrisponda alla sua verità biografica. Dunque romanzo della realtà senza finzione, ma romanzo di una realtà che si è risolta tutta nella finzione. Come ha scritto Mario Vargas Llosa (già vincitore del Premio Ceppo Internazionale 2009) Marco ha fatto della sua vita un grande romanzo epico della contemporaneità, cogliendo del nostro tempo alcuni degli aspetti più deprecabili, come quello dell’uso della memoria del testimone contro la storia e la verità dei fatti. Memoria individuale e storia collettiva vengono mescolati ad arte dal grande falsificatore creando un impasto degno della migliore fiction con il sottotitolo “Una storia vera”. Ma "L’impostore" è anche un romanzo in cui Cercas tira le fila della sua esperienza di narratore, nascondendosi dietro il grande impostore Marco, lui, Cercas, autore di romanzi che mescolano realtà e fantasia, impostore a sua volta, si confronta con il grande paradigma della memoria e sui meccanismi della narrazione. Se la realtà uccide ma la finzione salva, quale grandiosa e perturbante menzogna è la letteratura che si nutre di una realtà tutta costruita sull’impostura?
Benedetta Centovalli (editor e critico letterario)
- Ultimo aggiornamento lunedì, 7 marzo 2016
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