Io viaggio da sola
Il libro è consigliato a tutte quelle donne che, per necessità o vocazione, scelta o puro piacere, viaggiano da sole. Un libro scritto per il genere femminile – chiosa l'autrice nelle prime pagine del testo – ma non vietato a quello maschile, perché viaggiare da sole è un'esperienza stranamente bella, ma bisogna saperla vivere al meglio, usando ironia e empatia verso luoghi sconosciuti anche dentro noi stesse.
"Io viaggio da sola" è un libro a tratti divertente, una sorta di “kit di sopravvivenza” che insegna l'arte di “sapersi arrangiare” - con stile e eleganza – non solo in viaggio, ma più in generale nelle varie circostanze della vita. Del resto, l’autrice Maria Perosino ce ne offre in prima persona testimonianza: rimasta sola, dopo che il suo amato compagno nel 1998 si è spento in un ospedale di Torino, è stata capace di continuare a sognare, rincorrendo le sue passioni (in primis l’arte) e battendosi, negli ultimi anni della sua breve vita, per sconfiggere il male che in pochi mesi l’ha portata definitivamente via. Di lei ci rimangono due libri profondamenti veri e sinceri (oltre a questo, Le scelte che non hai fatto, pubblicato nel 2014, a pochi giorni dalla sua prematura scomparsa) che ci restituiscono l’immagine di una donna forte, viva nella sua capacità di sdrammatizzare e di affrontare le sfide che la vita ci pone inanzi.
Dopo la morte del compagno la Perosino comincia a viaggiare (a questo punto da sola) per due motivi: uno di ordine economico, perché essendo una critica d’arte aveva bisogno di spostarsi e lavorare, l’altro perché il viaggio le serve come via d’uscita, anestetizzante per curare le ferite della perdita del compagno. Da queste peregrinazioni nasce questo libro che racconta quanto sia difficile, ma a volte anche affascinante affrontare il viaggio senza accompagnatori.
Viaggiare da sole non significa affatto essere sole, iniziamo da qui. Significa prima di tutto imparare a convivere con la solitudine e a cavarsela in situazioni non sempre prevedibili. Significa arrangiarsi, trascinarsi dietro la valigia e rimboccarsi le maniche. Quando si è da sole le scelte da prendere sono differenti, il tempo viene regolato sulle proprie esigenze e ogni cosa viene percepita con una sensibilità maggiore.
Viaggiare da sole – e questo è il vero messaggio che la Perosino ci vuol trasmettere– è uno dei possibili modi per dare una forma ai propri sentimenti e malesseri, per imparare, quindi a conoscersi e ristabilire le dimensioni dei propri spazi vitali. Contare sulle proprie forze è il primo passo per intraprendere qualsiasi avventura di vita (sia un viaggio che un nuovo percorso lavorativo, oppure una nuova relazione affettiva). Imparare a bastare a se stessi significa riuscire ad elaborare un proprio modo per affrontare le difficoltà e i problemi del vivere quotidiano. Il “viaggio da sole” ci obbliga a compiere questo tipo di sforzo che, una volta raggiunto, può essere applicato in tutti i campi della nostra esistenza.
Quindi, una volta letto il libro, vi suggeriamo di stravolgere (almeno un po’) i piani delle vostre vacanze e concedervi qualche giorno da sole, creando uno spazio apposta per voi!
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento lunedì, 3 luglio 2017
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Il libro è consigliato a tutte quelle donne che, per necessità o vocazione, scelta o puro piacere, viaggiano da sole. Un libro scritto per il genere femminile – chiosa l'autrice nelle prime pagine del testo – ma non vietato a quello maschile, perché viaggiare da sole è un'esperienza stranamente bella, ma bisogna saperla vivere al meglio, usando ironia e empatia verso luoghi sconosciuti anche dentro noi stesse.
"Io viaggio da sola" è un libro a tratti divertente, una sorta di “kit di sopravvivenza” che insegna l'arte di “sapersi arrangiare” - con stile e eleganza – non solo in viaggio, ma più in generale nelle varie circostanze della vita. Del resto, l’autrice Maria Perosino ce ne offre in prima persona testimonianza: rimasta sola, dopo che il suo amato compagno nel 1998 si è spento in un ospedale di Torino, è stata capace di continuare a sognare, rincorrendo le sue passioni (in primis l’arte) e battendosi, negli ultimi anni della sua breve vita, per sconfiggere il male che in pochi mesi l’ha portata definitivamente via. Di lei ci rimangono due libri profondamenti veri e sinceri (oltre a questo, Le scelte che non hai fatto, pubblicato nel 2014, a pochi giorni dalla sua prematura scomparsa) che ci restituiscono l’immagine di una donna forte, viva nella sua capacità di sdrammatizzare e di affrontare le sfide che la vita ci pone inanzi.
Dopo la morte del compagno la Perosino comincia a viaggiare (a questo punto da sola) per due motivi: uno di ordine economico, perché essendo una critica d’arte aveva bisogno di spostarsi e lavorare, l’altro perché il viaggio le serve come via d’uscita, anestetizzante per curare le ferite della perdita del compagno. Da queste peregrinazioni nasce questo libro che racconta quanto sia difficile, ma a volte anche affascinante affrontare il viaggio senza accompagnatori.
Viaggiare da sole non significa affatto essere sole, iniziamo da qui. Significa prima di tutto imparare a convivere con la solitudine e a cavarsela in situazioni non sempre prevedibili. Significa arrangiarsi, trascinarsi dietro la valigia e rimboccarsi le maniche. Quando si è da sole le scelte da prendere sono differenti, il tempo viene regolato sulle proprie esigenze e ogni cosa viene percepita con una sensibilità maggiore.
Viaggiare da sole – e questo è il vero messaggio che la Perosino ci vuol trasmettere– è uno dei possibili modi per dare una forma ai propri sentimenti e malesseri, per imparare, quindi a conoscersi e ristabilire le dimensioni dei propri spazi vitali. Contare sulle proprie forze è il primo passo per intraprendere qualsiasi avventura di vita (sia un viaggio che un nuovo percorso lavorativo, oppure una nuova relazione affettiva). Imparare a bastare a se stessi significa riuscire ad elaborare un proprio modo per affrontare le difficoltà e i problemi del vivere quotidiano. Il “viaggio da sole” ci obbliga a compiere questo tipo di sforzo che, una volta raggiunto, può essere applicato in tutti i campi della nostra esistenza.
Quindi, una volta letto il libro, vi suggeriamo di stravolgere (almeno un po’) i piani delle vostre vacanze e concedervi qualche giorno da sole, creando uno spazio apposta per voi!
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento lunedì, 3 luglio 2017
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