Incontro con Giuseppe Baldessarro
#duemilamotiviper
Evento #1311
Presentazione del libro Questione di rispetto. L'impresa di Gaetano Saffioti contro la 'drangheta (Rubbettino, 2017)
mercoledì 13 settembre 2017, ore 17 - Sala Bigongiari
Introduce Luca Melo
Invito
(pdf, 115 Kb)
Libertà-autonomia-indipendenza-scelta-limitazioni-privacy-vita-normalità.
Quanti significati sono compresi nella parola "aria".
L'aria come necessità di respiro che avvolge la normalità dell'unica vita che abbiamo, alla quale non si chiede niente di eccezionale, ma di poterla vivere e respirare. L'aria allo stadio, al cinema, al mare, con gli amici al bar, in moto, ad un concerto. Ma a te sono preclusi e... ti manca l'aria.
Quest'aria seppur polverosa dei cantieri dove lavoravi.
Sei un TESTIMONE DI GIUSTIZIA, sotto scorta, vita blindata, devi chiede per qualsiasi cosa... e ti senti mancare l'aria
È vero, l’atto di eroismo di solito è istantaneo, spesso istintivo e a volte anche fortunato. Non è il caso di Gaetano Saffioti, l’imprenditore di Palmi che, dal 2002, vive sotto scorta assieme alla famiglia perché ha scelto di divenire testimone di giustizia, dopo aver fatto arrestare e condannare alcuni dei boss più pericolosi della piana di Gioia Tauro. Il libro del giornalista Giuseppe Baldessarro ripercorre la storia di questo imprenditore che si è rifiutato di trasferire le sue attività lontano dalla Calabria e che non ha mai voluto alcun sostegno economico dallo Stato. Grazie alla sua testimonianza, il volume restituisce uno spaccato crudele e violento sui meccanismi illeciti che tengono sotto scacco gli imprenditori edili che operano nel settore degli appalti pubblici e privati nonché sui rapporti criminali che uniscono la Calabria all’Emilia Romagna, passando dalla Toscana e giungendo fino in Liguria.
Chi è Giuseppe Baldessarro
Giornalista professionista, è profondo conoscitore delledinamiche delle organizzazioni criminali; dal 2005 scrive per «la Repubblica». È stato redattore del «Quotidiano della Calabria»; consulente dei programmi Pane e politica, W l’Italia in diretta e Presa diretta di Riccardo Iacona su Rai3, Malpelo di Alessandro Sortino su La7; nel 2015 ha curato la direzione editoriale del periodico d’informazione antimafia «Narcomafie». È autore con Manuela Iatì di Avvelenati (2010) e con Gianluca Ursini de Il Caso Fallara (2013), coautore del Dem-Dizionario Enciclopedico delle mafie in Italia (2013) e del volume Io non taccio (2015) vincitore del premio “Piersanti Mattarella” (2016). Tra gli altri riconoscimenti ricevuti per l’attività giornalistica e di autore di libri d'inchiesta i premi: “Pippo Fava” (2010), “Borsellino” (2011), “Agende Rosse” (2011) e “Matita rossa matita blu” (2011).
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Ultimo aggiornamento martedì, 5 maggio 2020
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Quest'aria seppur polverosa dei cantieri dove lavoravi.
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È vero, l’atto di eroismo di solito è istantaneo, spesso istintivo e a volte anche fortunato. Non è il caso di Gaetano Saffioti, l’imprenditore di Palmi che, dal 2002, vive sotto scorta assieme alla famiglia perché ha scelto di divenire testimone di giustizia, dopo aver fatto arrestare e condannare alcuni dei boss più pericolosi della piana di Gioia Tauro. Il libro del giornalista Giuseppe Baldessarro ripercorre la storia di questo imprenditore che si è rifiutato di trasferire le sue attività lontano dalla Calabria e che non ha mai voluto alcun sostegno economico dallo Stato. Grazie alla sua testimonianza, il volume restituisce uno spaccato crudele e violento sui meccanismi illeciti che tengono sotto scacco gli imprenditori edili che operano nel settore degli appalti pubblici e privati nonché sui rapporti criminali che uniscono la Calabria all’Emilia Romagna, passando dalla Toscana e giungendo fino in Liguria.
Chi è Giuseppe Baldessarro
Giornalista professionista, è profondo conoscitore delledinamiche delle organizzazioni criminali; dal 2005 scrive per «la Repubblica». È stato redattore del «Quotidiano della Calabria»; consulente dei programmi Pane e politica, W l’Italia in diretta e Presa diretta di Riccardo Iacona su Rai3, Malpelo di Alessandro Sortino su La7; nel 2015 ha curato la direzione editoriale del periodico d’informazione antimafia «Narcomafie». È autore con Manuela Iatì di Avvelenati (2010) e con Gianluca Ursini de Il Caso Fallara (2013), coautore del Dem-Dizionario Enciclopedico delle mafie in Italia (2013) e del volume Io non taccio (2015) vincitore del premio “Piersanti Mattarella” (2016). Tra gli altri riconoscimenti ricevuti per l’attività giornalistica e di autore di libri d'inchiesta i premi: “Pippo Fava” (2010), “Borsellino” (2011), “Agende Rosse” (2011) e “Matita rossa matita blu” (2011).
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