Incontro con Fulvio Senardi
Presentazione del libro L'incancellabile diritto ad essere quello che siamo: la saggistica politico-civile di Giani Stuparich (Edizioni dell'Università di Trieste, 2016), di Fulvio Senardi.
Saranno presenti, assieme all'autore, Giovanni Capecchi e Remo Castellini
In collaborazione con gli Amici di Groppoli
Sabato 29 ottobre, ore 17 -Sala Bigongiari
Il volume si occupa della saggistica politico-civile di Giani Stuparich, legata soprattutto a tre momenti storici (gli anni che precedono la Prima guerra mondiale, il primo dopoguerra e il quindicennio successivo alla Liberazione) e caratterizzata da una costante tensione etica.
In parallelo all'attività di scrittore di invenzione Giani Stuparich si impegna, con gli strumenti del saggismo, anche sul piano politico-civile. Ne nascono pagine di riflessione che si raggruppano in tre momenti di maggiore intensità: gli anni che precedono la Grande guerra, il primo dopoguerra e il quindicennio successivo alla Liberazione. Tappe legate da un solido filo comune, nella consapevolezza del nuovo ruolo che il Novecento assegnava agli intellettuali e illuminate, al tempo stesso, da solide ascendenze di «umanesimo risorgimentale» (un’eredità in apparenza “inattuale” ma che conquista a Stuparich un ascolto che supera gli steccati delle ideologie). Bilanci sul presente il cui significato però va ben oltre la contingenza e che, completando e arricchendo l’opera del narratore, si saldano in un quadro complessivo omogeneo ancorché ricco di sfumature e chiaroscuri. Questo volume cerca di offrire qualche chiave di lettura del saggismo, sondando quel retroterra etico-ideologico ed implicitamente politico dove tanto lo scrittore cha affabula quanto l’intellettuale che riflette e, prima ancora, l’uomo consapevole dei doveri di una cittadinanza attiva, trovano, tra ragione e passione, la radice unitaria del proprio agire.
Senardi presiede l'Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione di Trieste e Gorizia ed è uno dei più importanti studiosi della cultura triestina (ha pubblicato volumi - oltre che su Stuparich - su Umberto Saba, Silvio Benco, Scipio Slataper) e della letteratura della Grande Guerra (ha curato tra l'altro "Scrittori in trincea. La letteratura e la Grande Guerra", 2008, e "Profeti inascoltati. Il pacifismo alla prova della Grande Guerra", 2015).
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Ultimo aggiornamento martedì, 5 maggio 2020
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Il volume si occupa della saggistica politico-civile di Giani Stuparich, legata soprattutto a tre momenti storici (gli anni che precedono la Prima guerra mondiale, il primo dopoguerra e il quindicennio successivo alla Liberazione) e caratterizzata da una costante tensione etica.
In parallelo all'attività di scrittore di invenzione Giani Stuparich si impegna, con gli strumenti del saggismo, anche sul piano politico-civile. Ne nascono pagine di riflessione che si raggruppano in tre momenti di maggiore intensità: gli anni che precedono la Grande guerra, il primo dopoguerra e il quindicennio successivo alla Liberazione. Tappe legate da un solido filo comune, nella consapevolezza del nuovo ruolo che il Novecento assegnava agli intellettuali e illuminate, al tempo stesso, da solide ascendenze di «umanesimo risorgimentale» (un’eredità in apparenza “inattuale” ma che conquista a Stuparich un ascolto che supera gli steccati delle ideologie). Bilanci sul presente il cui significato però va ben oltre la contingenza e che, completando e arricchendo l’opera del narratore, si saldano in un quadro complessivo omogeneo ancorché ricco di sfumature e chiaroscuri. Questo volume cerca di offrire qualche chiave di lettura del saggismo, sondando quel retroterra etico-ideologico ed implicitamente politico dove tanto lo scrittore cha affabula quanto l’intellettuale che riflette e, prima ancora, l’uomo consapevole dei doveri di una cittadinanza attiva, trovano, tra ragione e passione, la radice unitaria del proprio agire.
Senardi presiede l'Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione di Trieste e Gorizia ed è uno dei più importanti studiosi della cultura triestina (ha pubblicato volumi - oltre che su Stuparich - su Umberto Saba, Silvio Benco, Scipio Slataper) e della letteratura della Grande Guerra (ha curato tra l'altro "Scrittori in trincea. La letteratura e la Grande Guerra", 2008, e "Profeti inascoltati. Il pacifismo alla prova della Grande Guerra", 2015).
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