Inaugurazione dell'Archivio Roberto Marini "Oltre il Secolo Breve"
Sabato 1 dicembre 2018, alle ore 10.30, in Galleria nazionale n.9 a Pistoia
Parteciperanno Maria Stella Rasetti (Direttrice Biblioteca San Giorgio di Pistoia), Francesca Rafanelli (Bibliotecaria), Stefano Arrighetti (Presidente Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino), Elio Capecchi (Musicista e Critico musicale).
Sarà presente Roberto Marini e coordinerà Roberto Niccolai (Direttore dell’Archivio)
Costituitosi in Fondazione, l’Archivio Roberto Marini "Oltre il Secolo Breve" nasce con l’intento di conservare, sistematizzare e rendere fruibile a tutti la grande quantità di materiale raccolto in oltre settantanni da Roberto Marini.
L’Archivio, da qualche mese entrato a far parte della Rete Documentaria della provincia di Pistoia, si compone di oltre 9000 monografie su tematiche storiche, sociali, economiche, politiche, letterarie, artistiche, teatrali, cinematografiche, musicali, scientifiche, religiose, satiriche, sanitarie, turistiche e altro ancora; di circa 30 testate di quotidiani editi tra il 1950 e il 2018; di circa 500 testate di periodici pubblicati tra il 1935 e il 2018; di 8500 Lp, di 200 45 giri, 12 bobine, 740 audiocassette, 3500 Cd e Dvd, di circa 4000 videocassette, supplementi, monografie, indici, calendari, fotografie, 300 manifesti, 200 volantini relativi al periodo 1960-2018, enciclopedie e miscellanee tematiche.
La sede principale dell’Archivio, aperta al pubblico, si trova in Galleria nazionale n.9. I locali sono predisposti per la lettura, lo studio, l’ascolto e la visione del materiale presente in Archivio. La maggior parte del materiale librario è invece conservato in un’altra sede limitrofa, con funzione di archivio senza accesso al pubblico. Anche questo materiale sarà comunque consultabile nella sede principale.
Il riferimento nella denominazione dell’Archivio a Eric J. Hobsbawm e al suo Il Secolo Breve rimanda naturalmente al Novecento, periodo in cui si collocano le esperienze e gli stimoli socio-politico-culturali di Roberto Marini, ma sottolinea anche come ciò che è conservato nell’Archivio preceda e oltrepassi materialmente e concettualmente "il secolo breve 1914-1991".
Il materiale è stato interamente raccolto da Roberto Marini. Nato nel 1931, a dieci anni leggeva già periodici e libri, li prestava, li scambiava con i coetanei, registrando i prestiti su un’apposita agenda dove appuntava anche quelli che gli sarebbe piaciuto acquistare. Affamato di conoscenza, a 12 anni in piena seconda guerra mondiale - divorava libri di letteratura, scienze, storia e geografia, ascoltava Radio Londra appuntando dettagliatamente le frequenze e documentando, per esempio, che il 24 ottobre del 1943 gli aerei inglesi bombardavano Pistoia. La caduta di un regime che tarpava la sua enorme voglia di conoscenza permettono a Marini di frequentare il pistoiese Liceo Scientifico e la sede fiorentina di Scienze Politiche, dove scopre e collabora con l’emeroteca universitaria. La possibilità di leggere senza censure, acquistare pubblicazioni di varie tendenze politiche, scoprire il jazz d’oltreoceano o appassionarsi a quei film mai visti, che arrivavano dagli Stati Uniti ma anche dall’Est Europa e dall’Urss, concorrono a formare la personalità di un uomo sempre curioso, alla ricerca di un mondo migliore, ostile a ogni forma di autoritarismo e con un’impostazione fortemente ugualitaria. A partire dal dopoguerra Marini comincia a raccogliere riviste e quotidiani: da quelli che descrivono l’Italia vista dai giornali stranieri fino ai rotocalchi che raccontano un’Italia che prova a rialzarsi, laboriosa e contraddittoria, repubblicana ma con foto a tutta pagina di possibili eredi per un trono che non c’è più. Fin dagli albori Marini comprende l’importanza del materiale che gli passa sotto gli occhi, del ruolo ‘storico’ che queste pagine potranno assumere più avanti, e inizia così a costituire quello che già allora immaginava come un futuro Archivio. Inizia a organizzare un’indicizzazione casalinga su quaderni o agende dismesse. La pluralità delle informazioni, la necessità del confronto e della verifica spingono Marini ad acquistare di tutto, anche le pubblicazioni delle quali non condivide il contenuto ma che gli servono come bussola per individuare la sua strada. La raccolta del materiale continua ancora oggi e concorre a implementare il patrimonio dell’Archivio.
Le monografie ne rappresentano il fulcro, in particolare quelle dedicate alla storia e ai movimenti politici e intellettuali del XIX e XX secolo: migliaia di libri, alcuni rari e ormai introvabili. Ma anche un caleidoscopio di quotidiani, settimanali, mensili e periodici, che travolge chi, per la prima volta, si affaccia nei locali di questo Archivio. Vi è poi conservato anche altro materiale cartaceo, dai volantini alle figurine edite ancche nel 1942, nonché materiale sonoro con la strumentazione adatta per ascoltarlo: almeno due registratori a bobine Geloso (ancora funzionanti, sebbene stremati da decine di viaggi in auto con amplificatori da comizio), mangiadischi, giradischi stereofonici per i ‘33 giri’, qualche copia degli Extended play e dei Mini disk. Marini si appassiona ai concerti dal vivo, inizia ad acquistare i dischi degli artisti di jazz e blues, e poi di rock in tutte le sue forme, di musica italiana popolare, classica, impegnata, di protesta, lirica, folk, country, e perfino discomusic. E con le cassette Marini scopre la possibilità di riascoltare i concerti e le trasmissioni di radio e televisione. Scopre la possibilità di rivedere un filmato quando lo si desidera attraverso la videocassetta VHS, si procura i primi videoregistratori e registra centinaia di film e documentari, reportage, dibattiti, concerti e interviste. A questi negli anni si aggiungono i lettori per Cd e un primo computer.
Grazie a un Roberto Marini ancora in attività, un ottantasettenne che ogni mattina legge i quotidiani, sottolinea i supplementi e studia gli approfondimenti, l’Archivio è in continua crescita.
L’Archivio apre al pubblico mettendo a disposizione spazi di lettura; spazi per l’ascolto e la visione di musiche o video; schermi per la visione di materiale in formato digitale; cuffie per l’ascolto di Long Playing, 45 giri, altri supporti digitali; schermi per la consultazione dell’ Archivio elettronico presente su Redop e nel quale è in fase di inserimento l’intero materiale bibliotecario e audiovisivo posseduto dall’Archivio; scanner per riprodurre testi originali fino al formato A3; l’assistenza di personale esperto nella gestione e nell’organizzazione dell’Archivio nonché in materia di storia moderna e contemporanea.
Il 1 dicembre 2018 l’Archivio sarà aperto al pubblico anche il pomeriggio, dalle ore 14 alle ore 19.
Per informazioni: E. mail: archiviomarini@libero.it ; tel. 391 3642200
A partire dal 4 dicembre 2018 l’Archivio Roberto Marini “Oltre il Secolo Breve” sarà aperto al pubblico con i seguenti orari:
Lunedi: 15-19
Martedi: 09-13
Mercoledi: 15-19
Giovedi: 09-13
Venerdi: 09-13
-
Ultimo aggiornamento giovedì, 17 dicembre 2020
Sabato 1 dicembre 2018, alle ore 10.30, in Galleria nazionale n.9 a Pistoia
Parteciperanno Maria Stella Rasetti (Direttrice Biblioteca San Giorgio di Pistoia), Francesca Rafanelli (Bibliotecaria), Stefano Arrighetti (Presidente Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino), Elio Capecchi (Musicista e Critico musicale).
Sarà presente Roberto Marini e coordinerà Roberto Niccolai (Direttore dell’Archivio)
Costituitosi in Fondazione, l’Archivio Roberto Marini "Oltre il Secolo Breve" nasce con l’intento di conservare, sistematizzare e rendere fruibile a tutti la grande quantità di materiale raccolto in oltre settantanni da Roberto Marini.
L’Archivio, da qualche mese entrato a far parte della Rete Documentaria della provincia di Pistoia, si compone di oltre 9000 monografie su tematiche storiche, sociali, economiche, politiche, letterarie, artistiche, teatrali, cinematografiche, musicali, scientifiche, religiose, satiriche, sanitarie, turistiche e altro ancora; di circa 30 testate di quotidiani editi tra il 1950 e il 2018; di circa 500 testate di periodici pubblicati tra il 1935 e il 2018; di 8500 Lp, di 200 45 giri, 12 bobine, 740 audiocassette, 3500 Cd e Dvd, di circa 4000 videocassette, supplementi, monografie, indici, calendari, fotografie, 300 manifesti, 200 volantini relativi al periodo 1960-2018, enciclopedie e miscellanee tematiche.
La sede principale dell’Archivio, aperta al pubblico, si trova in Galleria nazionale n.9. I locali sono predisposti per la lettura, lo studio, l’ascolto e la visione del materiale presente in Archivio. La maggior parte del materiale librario è invece conservato in un’altra sede limitrofa, con funzione di archivio senza accesso al pubblico. Anche questo materiale sarà comunque consultabile nella sede principale.
Il riferimento nella denominazione dell’Archivio a Eric J. Hobsbawm e al suo Il Secolo Breve rimanda naturalmente al Novecento, periodo in cui si collocano le esperienze e gli stimoli socio-politico-culturali di Roberto Marini, ma sottolinea anche come ciò che è conservato nell’Archivio preceda e oltrepassi materialmente e concettualmente "il secolo breve 1914-1991".
Il materiale è stato interamente raccolto da Roberto Marini. Nato nel 1931, a dieci anni leggeva già periodici e libri, li prestava, li scambiava con i coetanei, registrando i prestiti su un’apposita agenda dove appuntava anche quelli che gli sarebbe piaciuto acquistare. Affamato di conoscenza, a 12 anni in piena seconda guerra mondiale - divorava libri di letteratura, scienze, storia e geografia, ascoltava Radio Londra appuntando dettagliatamente le frequenze e documentando, per esempio, che il 24 ottobre del 1943 gli aerei inglesi bombardavano Pistoia. La caduta di un regime che tarpava la sua enorme voglia di conoscenza permettono a Marini di frequentare il pistoiese Liceo Scientifico e la sede fiorentina di Scienze Politiche, dove scopre e collabora con l’emeroteca universitaria. La possibilità di leggere senza censure, acquistare pubblicazioni di varie tendenze politiche, scoprire il jazz d’oltreoceano o appassionarsi a quei film mai visti, che arrivavano dagli Stati Uniti ma anche dall’Est Europa e dall’Urss, concorrono a formare la personalità di un uomo sempre curioso, alla ricerca di un mondo migliore, ostile a ogni forma di autoritarismo e con un’impostazione fortemente ugualitaria. A partire dal dopoguerra Marini comincia a raccogliere riviste e quotidiani: da quelli che descrivono l’Italia vista dai giornali stranieri fino ai rotocalchi che raccontano un’Italia che prova a rialzarsi, laboriosa e contraddittoria, repubblicana ma con foto a tutta pagina di possibili eredi per un trono che non c’è più. Fin dagli albori Marini comprende l’importanza del materiale che gli passa sotto gli occhi, del ruolo ‘storico’ che queste pagine potranno assumere più avanti, e inizia così a costituire quello che già allora immaginava come un futuro Archivio. Inizia a organizzare un’indicizzazione casalinga su quaderni o agende dismesse. La pluralità delle informazioni, la necessità del confronto e della verifica spingono Marini ad acquistare di tutto, anche le pubblicazioni delle quali non condivide il contenuto ma che gli servono come bussola per individuare la sua strada. La raccolta del materiale continua ancora oggi e concorre a implementare il patrimonio dell’Archivio.
Le monografie ne rappresentano il fulcro, in particolare quelle dedicate alla storia e ai movimenti politici e intellettuali del XIX e XX secolo: migliaia di libri, alcuni rari e ormai introvabili. Ma anche un caleidoscopio di quotidiani, settimanali, mensili e periodici, che travolge chi, per la prima volta, si affaccia nei locali di questo Archivio. Vi è poi conservato anche altro materiale cartaceo, dai volantini alle figurine edite ancche nel 1942, nonché materiale sonoro con la strumentazione adatta per ascoltarlo: almeno due registratori a bobine Geloso (ancora funzionanti, sebbene stremati da decine di viaggi in auto con amplificatori da comizio), mangiadischi, giradischi stereofonici per i ‘33 giri’, qualche copia degli Extended play e dei Mini disk. Marini si appassiona ai concerti dal vivo, inizia ad acquistare i dischi degli artisti di jazz e blues, e poi di rock in tutte le sue forme, di musica italiana popolare, classica, impegnata, di protesta, lirica, folk, country, e perfino discomusic. E con le cassette Marini scopre la possibilità di riascoltare i concerti e le trasmissioni di radio e televisione. Scopre la possibilità di rivedere un filmato quando lo si desidera attraverso la videocassetta VHS, si procura i primi videoregistratori e registra centinaia di film e documentari, reportage, dibattiti, concerti e interviste. A questi negli anni si aggiungono i lettori per Cd e un primo computer.
Grazie a un Roberto Marini ancora in attività, un ottantasettenne che ogni mattina legge i quotidiani, sottolinea i supplementi e studia gli approfondimenti, l’Archivio è in continua crescita.
L’Archivio apre al pubblico mettendo a disposizione spazi di lettura; spazi per l’ascolto e la visione di musiche o video; schermi per la visione di materiale in formato digitale; cuffie per l’ascolto di Long Playing, 45 giri, altri supporti digitali; schermi per la consultazione dell’ Archivio elettronico presente su Redop e nel quale è in fase di inserimento l’intero materiale bibliotecario e audiovisivo posseduto dall’Archivio; scanner per riprodurre testi originali fino al formato A3; l’assistenza di personale esperto nella gestione e nell’organizzazione dell’Archivio nonché in materia di storia moderna e contemporanea.
Il 1 dicembre 2018 l’Archivio sarà aperto al pubblico anche il pomeriggio, dalle ore 14 alle ore 19.
Per informazioni: E. mail: archiviomarini@libero.it ; tel. 391 3642200
A partire dal 4 dicembre 2018 l’Archivio Roberto Marini “Oltre il Secolo Breve” sarà aperto al pubblico con i seguenti orari:
Lunedi: 15-19
Martedi: 09-13
Mercoledi: 15-19
Giovedi: 09-13
Venerdi: 09-13
- Ultimo aggiornamento giovedì, 17 dicembre 2020