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Il sogno di mia madre

Anzitutto un giudizio "definitivo" su Alice Munro: è di Pietro Citati e così recita: "Da Henry James Alice Munro ha imparato che la prima qualità di un racconto è l'enigma". I racconti che compongono "Il sogno di mia madre" sembrano appartenere al rassicurante genere realistico, come sottolinea anche il lusinghiero giudizio di Antonia S. Byatt che pone la scrittrice canadese a fianco di Cechov, Maupassant e Flaubert. La precisa collocazione temporale e spaziale e l'utilizzo di uno stile freddamente denotativo producono però quasi sempre la sensazione di essere stati depistati, con l'irrompere dello straordinario in uno scenario consueto e normale, con il trionfo dell'inesplicato e dell'ineffabile, con l'ammonizione che le cose non sono mai quello che sembrano. Amore, tradimento, adulterio, oppressione familiare, vite fallite sono alla base delle narrazioni di Alice Munro che riesce, nel breve volgere di un racconto, ad evocare atmosfere suggestive, spesso violente, con il respiro del grande romanzo. Otto storie di donne. Otto racconti magistrali che, come ha scritto Antonia S. Byatt, "contengono elementi del probabile e insieme fratture e disastri".

Angela (bibliotecaria, Biblioteca Forteguerriana)

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