Il Quaderno
Per chi se lo fosse perso quando è uscito, nel settembre 2009, è senz'altro da recuperare questo piccolo libro che raccoglie gli interventi pubblicati da Saramago sul suo blog tra il settembre 2008 e il marzo 2009. Questo grande vecchio della letteratura, premio Nobel nel 1998, indirizza le sue parole taglienti, lucide, ironiche oppure commosse e poetiche a fatti e persone che nel mondo lo hanno profondamente colpito nel bene e nel male: dagli ultimi atti del mandato di George W. Bush alle intemperanze del nostro presidente del consiglio, dalla crisi finanziaria che ha sconvolto i mercati occidentali alle polemiche su Guantánamo, dai commenti da ateo militante su Dio e su papa Ratzinger alla critica serrata alla politica di Israele verso il popolo palestinese, dalla speranza riposta nella presidenza Obama alle garbate, tenere miniature di colleghi scrittori, come Jorge Amado, Carlos Fuentes o Chico Buarque de Hollanda.
Rabbia e pura poesia in questo Saramago blogger di cui citiamo qualche brano per farvi immergere meglio nello spirito del libro.
- di Lisbona: "La mia Lisbona... la Lisbona della gente di poco avere e di molto sentire, ancora rurale nelle abitudini e nella comprensione del mondo"
- di se stesso: "Non ho nulla di personale contro la speranza, ma preferisco l'impazienza"
- di Roberto Saviano: "Mi sento umile, quasi insignificante, davanti alla dignità e al coraggio dello scrittore e giornalista Roberto Saviano, maestro di vita"
- della crisi: "Crisi finanziaria, crisi economica, crisi politica, crisi religiosa, crisi ambientale, crisi energetica, se non le ho enumerate tutte, credo comunque di aver enunciato le principali. Ne manca una, principalissima a mio parere. Mi riferisco alla crisi morale che devasta il mondo"
Angela (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento martedì, 18 marzo 2014
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Per chi se lo fosse perso quando è uscito, nel settembre 2009, è senz'altro da recuperare questo piccolo libro che raccoglie gli interventi pubblicati da Saramago sul suo blog tra il settembre 2008 e il marzo 2009. Questo grande vecchio della letteratura, premio Nobel nel 1998, indirizza le sue parole taglienti, lucide, ironiche oppure commosse e poetiche a fatti e persone che nel mondo lo hanno profondamente colpito nel bene e nel male: dagli ultimi atti del mandato di George W. Bush alle intemperanze del nostro presidente del consiglio, dalla crisi finanziaria che ha sconvolto i mercati occidentali alle polemiche su Guantánamo, dai commenti da ateo militante su Dio e su papa Ratzinger alla critica serrata alla politica di Israele verso il popolo palestinese, dalla speranza riposta nella presidenza Obama alle garbate, tenere miniature di colleghi scrittori, come Jorge Amado, Carlos Fuentes o Chico Buarque de Hollanda.
Rabbia e pura poesia in questo Saramago blogger di cui citiamo qualche brano per farvi immergere meglio nello spirito del libro.
- di Lisbona: "La mia Lisbona... la Lisbona della gente di poco avere e di molto sentire, ancora rurale nelle abitudini e nella comprensione del mondo"
- di se stesso: "Non ho nulla di personale contro la speranza, ma preferisco l'impazienza"
- di Roberto Saviano: "Mi sento umile, quasi insignificante, davanti alla dignità e al coraggio dello scrittore e giornalista Roberto Saviano, maestro di vita"
- della crisi: "Crisi finanziaria, crisi economica, crisi politica, crisi religiosa, crisi ambientale, crisi energetica, se non le ho enumerate tutte, credo comunque di aver enunciato le principali. Ne manca una, principalissima a mio parere. Mi riferisco alla crisi morale che devasta il mondo"
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