Il mondo deve sapere
Il libro nasce dall’esperienza dell’autrice che nel 2006 ha lavorato come venditrice telefonica nell’azienda Kirby, produttrice di un aspirapolvere “brevettato dalla Nasa” dal modico costo di tremila euro. Mentre per trenta giorni l’autrice si perfeziona nelle tecniche di tele-marketing, apre un blog nel quale racconta la vita da schifo dei call center, dove i lavoratori vengono umiliati sul piano sociale e privato se non riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati dall’azienda. Nasce così questo romanzo che affida alla voce di Camilla, una giovane ragazza laureata, il resoconto di quanto avviene nei call center: si tratta di un gioco psicologico che, seppur accontato con ironia, svela scenari davvero raccapriccianti. Questa prima opera della Murgia, oltre ad avere il merito di raccontare da chi l’ha vissuta dall’interno la vita da centralinista precario, si caratterizza fin da subito per il suo tono ironico e tagliente ( tratti caratteristici della produzione letteraria dell’autrice). Il mondo deve sapere si presenta come la descrizione di uno spaccato reale di vita, per niente esagerato, che dovrebbe far riflettere su alcune pressioni psicologiche in ambienti lavorativi dove, contando sulla necessità di conservare il posto di lavoro, si consuma una nuova forma di mobbing.
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Ultimo aggiornamento martedì, 16 ottobre 2018
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Il libro nasce dall’esperienza dell’autrice che nel 2006 ha lavorato come venditrice telefonica nell’azienda Kirby, produttrice di un aspirapolvere “brevettato dalla Nasa” dal modico costo di tremila euro. Mentre per trenta giorni l’autrice si perfeziona nelle tecniche di tele-marketing, apre un blog nel quale racconta la vita da schifo dei call center, dove i lavoratori vengono umiliati sul piano sociale e privato se non riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati dall’azienda. Nasce così questo romanzo che affida alla voce di Camilla, una giovane ragazza laureata, il resoconto di quanto avviene nei call center: si tratta di un gioco psicologico che, seppur accontato con ironia, svela scenari davvero raccapriccianti. Questa prima opera della Murgia, oltre ad avere il merito di raccontare da chi l’ha vissuta dall’interno la vita da centralinista precario, si caratterizza fin da subito per il suo tono ironico e tagliente ( tratti caratteristici della produzione letteraria dell’autrice). Il mondo deve sapere si presenta come la descrizione di uno spaccato reale di vita, per niente esagerato, che dovrebbe far riflettere su alcune pressioni psicologiche in ambienti lavorativi dove, contando sulla necessità di conservare il posto di lavoro, si consuma una nuova forma di mobbing.
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