Il metodo della gentilezza
Più del quaranta per cento delle azioni che compiamo ogni giorno sono frutto di abitudini. Il nostro cervello non fa però mai “pulizia” e così diviene difficile anche distinguere tra quelle che sono buone e ci fanno stare bene e altre che ci peggiorano e non riusciamo ad abbandonarle. Chi, infatti, non vorrebbe smettere di abbuffarsi, fumare, bere troppo ed evitare di rovinarsi la vita tra rimpianti e sensi di colpa? L’autrice, terapista comportamentale che da anni si occupa con successo di trasformazione delle abitudini e superamento delle dipendenze, ci insegna il metodo della gentilezza: prima di tutto è necessario imparare a essere gentili con noi stessi e mettere a tacere quella voce interiore che continua a ripeterci che la colpa è nostra. Il secondo step è mappare le nostre abitudini e spostare l’attenzione dalle debolezze alle capacità, in modo da essere liberi dai circoli oziosi che ci tengono imprigionati.
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Ultimo aggiornamento lunedì, 31 maggio 2021
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Più del quaranta per cento delle azioni che compiamo ogni giorno sono frutto di abitudini. Il nostro cervello non fa però mai “pulizia” e così diviene difficile anche distinguere tra quelle che sono buone e ci fanno stare bene e altre che ci peggiorano e non riusciamo ad abbandonarle. Chi, infatti, non vorrebbe smettere di abbuffarsi, fumare, bere troppo ed evitare di rovinarsi la vita tra rimpianti e sensi di colpa? L’autrice, terapista comportamentale che da anni si occupa con successo di trasformazione delle abitudini e superamento delle dipendenze, ci insegna il metodo della gentilezza: prima di tutto è necessario imparare a essere gentili con noi stessi e mettere a tacere quella voce interiore che continua a ripeterci che la colpa è nostra. Il secondo step è mappare le nostre abitudini e spostare l’attenzione dalle debolezze alle capacità, in modo da essere liberi dai circoli oziosi che ci tengono imprigionati.
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