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Il magico potere del riordino

 

Il riordino delle cose non è un’arte, ma un vero e proprio metodo d’azione, che dovrebbe essere insegnato a scuola; invece nelle sempre più sparute ore di economia domestica, ragazzi e ragazze si dedicano alla cucina o alla realizzazione di qualche strampalato manufatto di cartone, destinato ad incrementare il numero delle cianfrusaglie sepolte nei vari cassetti di casa. Nel mettere a posto le cose, siamo tutti autodidatti: in assenza di una vera strategia, cominciamo a riordinare un cassetto dopo l’altro, scoprendo di essere esausti già dopo un’ora, per poi decidere solennemente di voler seguire, dall’indomani, un programma permanente di riordino in grado di impegnarci pochi minuti al giorno, ma di garantirci, almeno sul lungo termine, risultati efficaci. Chiaro che un programma del genere è destinato a fallire clamorosamente nel giro di pochi giorni: e così ci ritroviamo ancora una volta prigionieri del disordine, immersi nelle nostre cianfrusaglie, e magari anche più frustrati di prima, per avere assistitito in diretta alla capitolazione della nostra buona volontà. Per fortuna ci viene in soccorso Marie Kondo, consulente domestica, che in Giappone ha creato una vera e propria “scuola di riordino”, frequentata non solo da casalinghe disperate, ma anche e soprattutto da manager e funzionari interessati a migliorare la propria qualità della vita professionale, proprio a partire dal riordino dell’ufficio e degli spazi di lavoro.

In questo libro la guru dell’ordine in casa ci svela il motivo per cui la maggior parte dei nostri tentativi di fare ordine in casa non hanno avuto effetti duraturi: abbiamo fatto l’errore di operare un po’ alla volta, distribuendo sul lungo termine le azioni di riordino, e focalizzando la nostra attenzione stanza per stanza, cassetto dopo cassetto. Purtroppo le cose non funzionano così: la prima azione da fare, propedeutica al vero e proprio riordino, consiste nel buttare via tutto ciò che non ci fa battere il cuore, e lasciare in casa solo quegli oggetti che ci regalano una scintilla di emozione. Vestiti ormai passati di moda, libri mai letti, regali ricevuti ma mai utilizzati, strumenti tecnologici che abbiamo usato in passato ma che ora sono usciti dalla nostra vita: tutti questi oggetti debbono uscire anche dalla nostra casa, non prima di averli ringraziati per il ruolo che un tempo hanno svolto nella nostra biografia. Liberandoci di tutto il ciarpame che non arricchisce la nostra esistenza ma si limita solo ad occupare spazio, non solo faremo circolare maggiore energia della nostra casa, ma renderemo molto più semplici le operazioni di riordino, che appunto si limiteranno ad agire su un numero infinitamente minore di oggetti.
Nessuna pietà – ci dice Marie Kondo – per i campioncini di cosmetici, per i quaderni di scuola, per i disegni dei nostri figli da piccoli, per i manuali dei telefonini, per le lettere d’amore ricevute dagli ex fidanzati o per i bigliettini d’auguri di tanti anni addietro: la loro giusta fine è quella dentro un grande sacco per l’immondizia: “lo spazio in cui viviamo è destinato alla persona che siamo e saremo, non a quelle che siamo state nel passato” (p. 150). Anche sulle scorte di prodotti alimentari o di pulizia occorre intervenire prontamente, per contenere il numero di confezioni da conservare sotto quel “livello di guardia” che ciascuno di noi deve imparare a considerare tale: che senso ha riempire gli spazi sotto il lavello della cucina con 10 confezioni di detersivo per i piatti?

Eliminate le cose inutili, arriva il momento per iniziare le vere e proprie operazioni di riordino. Secondo la Kondo, è importante riordinare tutto in una volta, e per sempre, e non un po’ alla volta, e soprattutto agire per categorie, e non per stanza. È sbagliato riordinare l’armadio della camera da letto, se poi abbiamo altri vestiti in altri armadi collocati in diverse aree della casa. Ciò di cui ci dobbiamo prendere cura è la categoria dei vestiti, che dobbiamo esaminare indipendentemente dal luogo in cui essi sono singolarmente collocati: solo così avremo un quadro d’insieme completo, che ci permetterà di fare un vaglio utile di ciò che merita essere conservato, senza dover ripartire da capo nel passare da una stanza all’altra.

Il libro contiene strategie specifiche per alcune categorie di oggetti che naturalmente tendono a riempire la nostra casa: libri, vestiti, carte, fotografie ed in generale “ricordi” (categoria particolarmente difficile da gestire). Al termine del lavoro, avremo una casa più libera, con spazi nei quali gli oggetti respirano, e soprattutto saremo circondati solo da cose che ci ispirano e ci rendono felici: trascorrere la vita in una casa accogliente, che ci lancia solo segnali positivi, è una condizione “magica”, in grado di far tracimare il mutamento in altre aree della nostra vita.

Sono molti i clienti della Kondo a testimoniare i grandi cambiamenti intercorsi nelle loro biografie dopo avere effettuato un riordino radicale della propria casa o del proprio ufficio: chi ha trovato la forza di mettersi in proprio e lasciare un lavoro non desiderato, chi si è fatto una nuova famiglia, uscendo da una routine in cui era prigioniero, chi ha scoperto in sé nuove motivazioni per lanciarsi in più importanti avventure professionali.

 

Maria Stella (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)

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