Il libro dei bambini
"Scrivo libri che parlano di libri, che hanno racconti e storie al loro interno, perché mi piace immensamente leggere, perché leggendo vivo più intensamente che nella vita". Ed anche qui, al centro della composita struttura del romanzo, c'è una scrittrice di racconti per ragazzi e si intersecano con la storia dei personaggi le storie che essa scrive per ognuno dei suoi otto figli, della cui vita reale quasi non si accorge, come se ne divorasse l'infanzia con la sua creatività.
Sullo sfondo di un salotto molto vittoriano nella campagna intorno a Londra, la Byatt intreccia una saga lunga e complessa che va dalla fine dell'Ottocento fino alla prima guerra mondiale e che ha per protagonisti artisti, poeti, anarchici, ribelli fabiani, intellettuali: personaggi di finzione, con le loro famiglie allargate e le grandi case ospitali, e, sullo sfondo, comparse del mondo reale, come Oscar Wilde, Bernard Shaw e James Barrie.
Il romanzo - splendido - si presta a diverse letture e a diversi tipi di piacere: vi si trova una ricchissima ricostruzione di trenta anni di storia, una perfetta descrizione di ambienti, abiti, opere d'arte (mirabile fra le altre l'accurata descrizione dell'Esposizione universale di Parigi del 1900), una intensa descrizione dei processi che conducono i personaggi all'espressione della propria creatività, sia che scrivano storie o che producano ineguagliabili ceramiche, una sconvolgente immersione nella cruda realtà dei campi di battaglia della prima guerra mondiale che chiude per sempre il momento straordinario della libertà, degli amori, della produzione artistica dei protagonisti.
Angela (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento martedì, 18 marzo 2014
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"Scrivo libri che parlano di libri, che hanno racconti e storie al loro interno, perché mi piace immensamente leggere, perché leggendo vivo più intensamente che nella vita". Ed anche qui, al centro della composita struttura del romanzo, c'è una scrittrice di racconti per ragazzi e si intersecano con la storia dei personaggi le storie che essa scrive per ognuno dei suoi otto figli, della cui vita reale quasi non si accorge, come se ne divorasse l'infanzia con la sua creatività.
Sullo sfondo di un salotto molto vittoriano nella campagna intorno a Londra, la Byatt intreccia una saga lunga e complessa che va dalla fine dell'Ottocento fino alla prima guerra mondiale e che ha per protagonisti artisti, poeti, anarchici, ribelli fabiani, intellettuali: personaggi di finzione, con le loro famiglie allargate e le grandi case ospitali, e, sullo sfondo, comparse del mondo reale, come Oscar Wilde, Bernard Shaw e James Barrie.
Il romanzo - splendido - si presta a diverse letture e a diversi tipi di piacere: vi si trova una ricchissima ricostruzione di trenta anni di storia, una perfetta descrizione di ambienti, abiti, opere d'arte (mirabile fra le altre l'accurata descrizione dell'Esposizione universale di Parigi del 1900), una intensa descrizione dei processi che conducono i personaggi all'espressione della propria creatività, sia che scrivano storie o che producano ineguagliabili ceramiche, una sconvolgente immersione nella cruda realtà dei campi di battaglia della prima guerra mondiale che chiude per sempre il momento straordinario della libertà, degli amori, della produzione artistica dei protagonisti.
Angela (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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