Il bambino nascosto
Scrittore e sceneggiatore, regista di teatro di prosa, Roberto Andò scrive un romanzo che è già cinema nelle movenze buio-luce, interno ed esterno e nelle ampie descrizioni di Napoli, una città affrescata nelle sue molteplici sfaccettature. In questo perimetro si muovono i personaggi: Ciro, figlio di un camorrista e autore per sbaglio di uno sgarbo al boss del quartiere e Gabriele Santoro, musicista solitario e omosessuale, professore stimato del Conservatorio di Napoli. Così una mattina mentre Gabriele si rade la barba, declamando una poesia di Kostantinos Kavafis, poeta greco che il professore percepisce come alter-ego e antidoto alla sua solitudine, Ciro entra di nascosto nella sua casa in cerca di un nascondiglio sicuro e di un appiglio di salvezza. Da una parte il bambino, impaurito e stanco anche della volgarità atroce della sua famiglia, dall’altra Gabriele, un uomo ormai adulto che decide di rompere l’esilio volontario per cercare di offrire un’altra possibilità al suo nuovo inquilino. In questo romanzo, così delicato e coriaceo allo stesso tempo, torna al centro l’uomo, la sua robustezza e fragilità.
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Ultimo aggiornamento venerdì, 4 dicembre 2020
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Scrittore e sceneggiatore, regista di teatro di prosa, Roberto Andò scrive un romanzo che è già cinema nelle movenze buio-luce, interno ed esterno e nelle ampie descrizioni di Napoli, una città affrescata nelle sue molteplici sfaccettature. In questo perimetro si muovono i personaggi: Ciro, figlio di un camorrista e autore per sbaglio di uno sgarbo al boss del quartiere e Gabriele Santoro, musicista solitario e omosessuale, professore stimato del Conservatorio di Napoli. Così una mattina mentre Gabriele si rade la barba, declamando una poesia di Kostantinos Kavafis, poeta greco che il professore percepisce come alter-ego e antidoto alla sua solitudine, Ciro entra di nascosto nella sua casa in cerca di un nascondiglio sicuro e di un appiglio di salvezza. Da una parte il bambino, impaurito e stanco anche della volgarità atroce della sua famiglia, dall’altra Gabriele, un uomo ormai adulto che decide di rompere l’esilio volontario per cercare di offrire un’altra possibilità al suo nuovo inquilino. In questo romanzo, così delicato e coriaceo allo stesso tempo, torna al centro l’uomo, la sua robustezza e fragilità.
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