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Il bambino indaco

 

"Ho attraversato questa storia sotto tensione fino all'ultima pagina. Poi non ho smesso di tornarci col pensiero": attraverso queste parole, lo scrittore Tiziano Scarpa imposta il suo commento a questo profondo e potente romanzo scritto da Marco Franzoso. Una narrazione che ha il pregio di "centrare il bersaglio", far vibrare le nostre corde emotive, spalancare i nostri occhi di fronte a quelle "cose primarie"(la nascita, l'amore, la morte) che nella vita di ognuno possono da un momento all'altro crollare.

Il libro di Franzoso comincia dalla fine, da una sensazione di strazio misto a sollievo: Carlo entra nella sua casa e vede a terra il corpo di sua moglie Isabel morta. Si apre così, a ritroso, il racconto della sua storia. La relazione tra Carlo e Isabel è nata velocemente: i due si conoscono ad una cena, si innamorano, vanno a vivere insieme, concepiscono un figlio. Ma, nel corpo e nella mente di Isabel, qualcosa lentamente comincia a cambiare: la donna sprofonda in uno stato di tristezza senza sfondo e senza ragione, diviene ostaggio dei propri demoni passati e presenti, che la portano a rifiutare quasi del tutto il cibo per se stessa e per il proprio figlio. Isabel è sicura che la creatura che porta in grembo sarà "speciale": un bambino indaco, delicato e perfetto, dotato di poteri sovrannaturali. Non le resta, quindi, che inseguire un suo ideale di Purezza, che nella cruda oggettività dei fatti significa lasciarsi e lasciarlo morire di fame. Sotto lo sguardo sgomento e incredulo di Carlo si compie la dissoluzione della sua famiglia: nella sua voce c'è la disperazione profonda di chi ha amato e all'improvviso vede sgretolarsi l'immagine di una donna che ha creduto perfetta ed è invece fragilissima; ma c'è anche la disperazione di un padre che vuole salvare la vita al proprio figlio, costi quel che costi. Franzoso è così capace, attraverso una scrittura asciutta e lucidissima, di raccontare questo potente dramma familiare, senza mai concedere un'assoluzione o una condanna ai suoi personaggi; si limita, semplicemente, a raccontarci una storia di amore estremo che porta a un'estrema sofferenza, a spiegarci cosa succede quando il male s'annida in una "cosa naturale e primaria", quale la nascita di un figlio e, conseguentemente, la nascita di una nuova famiglia

Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)

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