Idillio con cagnolino
In collaborazione con il Premio letterario Internazionale Ceppo Pistoia, proponiamo le motivazioni dei tre vincitori dell'edizione 2015, dedicata alla poesia.
Alba Donati vince il Premio Selezione Ceppo Poesia 2015 con Idillio con cagnolino per aver pensato una poesia tra epica e apologo, fiaba e cronaca medievale, denuncia dei misfatti della Storia e stupore ineffabile davanti al magico potere della parola. Ma occorre subito diffidare della Donati. Della sua poesia che sembra facile e ammiccare al lettore. La luce è la vera protagonista del libro, l’idea che appare nell’idillio, una “piccola idea chiara”, il quasi-nulla di un attimo che mette a repentaglio tutto e riscrive la Storia violenta degli uomini con la storia paziente, cucita da madre a figlia-madre a figlia. Così, dallo Steinhoff a Beslan, il canto funebre può alla fine risultare, fra timore e tremore, dolore e orrore, un sibillino ma potente invito alla gioia.
Il ritorno al tempo della madre si declina nelle quattro sezioni di un romanzo in versi – una tragi-commedia, una fiaba drammatica, l'elegia di un panteon, il coro di una 'cronica' medievale – nel quale il mondo viene rimesso alla luce unendo le generazioni, gli amici e i maestri (i critici-scrittori-saggisti), la storia familiare e quella degli altri. Al centro c'è un teatro degli affetti, dove i device digitali (tv, smartphone ecc) non vengono demonizzati ma interrogati per esplorare una verità diversa e scomoda, che si esprime in frammenti e balbettii di senso, fibrillazioni, aritmie e batticuori. Siamo di fronte a un libro che propone al lettore una nuova educazione emozionale alla vita, dove l'eterna lotta fra Bene e Male chiama a raccolta i vivi e i morti, creando un inter-regno dove una nuova comunità è sommersa ma è sempre presente.
Con una furente ma commossa pedagogia degli umili e degli ultimi la poesia di Alba Donati è capace di scagliarsi contro i mali dei Capitalismi e degli Olocausti, perché la Storia non è maestra di niente. Città e campagna, civiltà contadina e postindustriale, tempo milleniario e secolare sono in continua frizione, dove il tragico è sempre il rovescio dell’idillio. Il Bene si dà nella luce dell’epifania e dell’agnizione estatica, nello stare inermi in uno spazio intermedio fra la totalità e il nulla. E gli eroi non appartengono più solo alla Terra o al Cielo ma sono già postumi a se stessi, sono gli 'oltre-eroi' che hanno imparato “a stare e a volare, / a essere di bronzo e d’aria allo stesso tempo”.
Paolo Fabrizio Iacuzzi (presidente della Giuria Letteraria del Premio Ceppo Pistoia)
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Ultimo aggiornamento giovedì, 7 maggio 2015
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Alba Donati vince il Premio Selezione Ceppo Poesia 2015 con Idillio con cagnolino per aver pensato una poesia tra epica e apologo, fiaba e cronaca medievale, denuncia dei misfatti della Storia e stupore ineffabile davanti al magico potere della parola. Ma occorre subito diffidare della Donati. Della sua poesia che sembra facile e ammiccare al lettore. La luce è la vera protagonista del libro, l’idea che appare nell’idillio, una “piccola idea chiara”, il quasi-nulla di un attimo che mette a repentaglio tutto e riscrive la Storia violenta degli uomini con la storia paziente, cucita da madre a figlia-madre a figlia. Così, dallo Steinhoff a Beslan, il canto funebre può alla fine risultare, fra timore e tremore, dolore e orrore, un sibillino ma potente invito alla gioia.
Il ritorno al tempo della madre si declina nelle quattro sezioni di un romanzo in versi – una tragi-commedia, una fiaba drammatica, l'elegia di un panteon, il coro di una 'cronica' medievale – nel quale il mondo viene rimesso alla luce unendo le generazioni, gli amici e i maestri (i critici-scrittori-saggisti), la storia familiare e quella degli altri. Al centro c'è un teatro degli affetti, dove i device digitali (tv, smartphone ecc) non vengono demonizzati ma interrogati per esplorare una verità diversa e scomoda, che si esprime in frammenti e balbettii di senso, fibrillazioni, aritmie e batticuori. Siamo di fronte a un libro che propone al lettore una nuova educazione emozionale alla vita, dove l'eterna lotta fra Bene e Male chiama a raccolta i vivi e i morti, creando un inter-regno dove una nuova comunità è sommersa ma è sempre presente.
Con una furente ma commossa pedagogia degli umili e degli ultimi la poesia di Alba Donati è capace di scagliarsi contro i mali dei Capitalismi e degli Olocausti, perché la Storia non è maestra di niente. Città e campagna, civiltà contadina e postindustriale, tempo milleniario e secolare sono in continua frizione, dove il tragico è sempre il rovescio dell’idillio. Il Bene si dà nella luce dell’epifania e dell’agnizione estatica, nello stare inermi in uno spazio intermedio fra la totalità e il nulla. E gli eroi non appartengono più solo alla Terra o al Cielo ma sono già postumi a se stessi, sono gli 'oltre-eroi' che hanno imparato “a stare e a volare, / a essere di bronzo e d’aria allo stesso tempo”.
Paolo Fabrizio Iacuzzi (presidente della Giuria Letteraria del Premio Ceppo Pistoia)
- Ultimo aggiornamento giovedì, 7 maggio 2015
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