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Finché siamo vivi

 

“Un mondo in negativo resuscitava alle mie spalle; la sala macchine e le sue file di molatrici e laminatoi, l’appartamentino in cui i miei genitori dormivano abbracciati la domenica mattina, il lungofiume, i caffè di Piazza Grande, l’ospedale, la Fabbrica distrutta dall’esplosione… Tutte cose che si erano depositate dentro di me, in una specie di teatro interiore dove la storia delle mie origini si mescolava a quella della nostra comunità. […] E’ stato allora che ho capito chi ero. Ero la figlia dell’amore e dell’odio, la figlia maledetta del fabbro e della donna senza mani, ma anche la figlia perduta di cui la comunità aveva atteso il ritorno. Ero parte vivente della sua memoria. E adesso che ero tornata, sapevo cosa volevo fare.”

In un'epoca e in un luogo imprecisati, la vita di una comunità ruota attorno alla Fabbrica, dove si produce incessantemente materiale bellico. Lì lavorano Hama e Bo, che si incrociano al cambio del turno, quel saluto scambiato in pochi attimi è sufficiente a farli innamorare. Una terribile, devastante esplosione all'interno della Fabbrica, porrà fine al loro sogno: Hama perderà entrambe le mani e Bo, illeso, si riterrà in qualche modo responsabile di ciò che le è accaduto. Senza lavoro né punti di riferimento ai quali aggrapparsi per ricominciare a vivere, i due si mettono in viaggio. Vagheranno nei boschi, dove incontreranno una strana famiglia di fratelli e sorelle, piccoli piccoli e con la pelle così chiara da essere quasi trasparente. Nel loro mondo sotterraneo nascerà Tsell, la figlia di Hama e Bo, lì Bo forgerà con metallo nuove mani per Hama e una ingegnosa intelaiatura per contenere le forme animalesche che la bambina proietta magicamente come ombre. Ma nemmeno quella è la loro casa e la famiglia si metterà nuovamente in cammino. I tre si stabiliranno in un villaggio dove Tsell diventerà ragazza. L'arrivo di una nave che rivela una guerra sempre più imminente metterà in crisi Bo e Hama a tal punto da indurre Tsell a riprendere il viaggio, questa volta senza genitori, ma in compagnia di un ragazzo buffo come un clown, che sarà al suo fianco nel ripercorrere a ritroso la strada che li condurrà per la seconda volta nei boschi, e poi alle rovine della Fabbrica. Là, Tsell capirà chi è e chi sono stati i suoi genitori. E inizierà una nuova vita.

Quella di Anne-Laure Bondoux è nato come libro per adolescenti ma in verità è una favola moderna adatta a lettori di ogni età, un romanzo di formazione e di avventura, in cui i personaggi sono continuamente in viaggio alla ricerca di sé e delle proprie radici. In un mondo che sembra non dare speranza ma in cui troveranno un luogo in cui coltivare il futuro.

Matilde (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)

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