Feng shui e space clearing
Il successo di questo libro, che ha superato il milione di copie vendute in tutto il mondo, è il segnale più chiaro di quanto sia cresciuto negli ultimi anni l’interesse sul tema del rapporto tra il nostro mondo interiore e gli oggetti che ci circondano. La nostra casa – questo l’argomento centrale, peraltro, dell’edizione appena conclusa di Dialoghi sull’uomo – è lo specchio della nostra biografia; dà consistenza materiale alle nostre scelte esistenziali, punteggiando con le cose che ci circondano le nostre condotte e i nostri comportamenti. Gli ambienti in cui viviamo ci rappresentano al pari del nostro curriculum vitae, assommando in sé, in una dinamica ricca di tensioni nascoste, ciò che desideriamo apparire e ciò che siamo veramente.
La nostra vita è in costante mutazione: non siamo più le persone che eravamo dieci o venti anni fa, così come in futuro proseguiremo in un processo di trasformazione che ci renderà ancora diverse da ciò che siamo oggi. Gli oggetti che popolano la nostra casa non sempre dialogano con noi, accompagnando il cambiamento e sintonizzandosi con chi siamo diventati: in alcuni casi perdono la loro energia vitale, per diventare frammenti di una vita che è stata, ma che oggi non è più. Al pari dei fossili in un museo, raccontano ciò che siamo stati in passato, mantenendo attivo un legame che invece si è interrotto. Liberarsi di tutto ciò che non rappresenta più il nostro presente è una operazione importante per la nostra salute fisica e psichica: rappresenta una vera e propria strategia di liberazione dal passato, che ci farà procedere con maggiore baldanza nella direzione del nostro destino.
Fare le pulizie in casa, liberarsi del ciarpame che ingombra armadi e cassetti, soffitte e cantine, non sono azioni di basso profilo, da affidare alle cure delle collaboratrici domestiche: rappresentano invece il primo passo per ritrovare nuove energie, investire sul proprio futuro personale e professionale, garantirsi il diritto di liberare le emozioni. Fare spazio in casa significa fare spazio a nuove esperienze nella vita, affrancandoci finalmente da ciò che ci ancora al passato e non ci fa vivere in leggerezza le opportunità della vita. Come afferma l’autrice, “liberarsi dal superfluo in tutte le sue forme aiuta a ripristinare chiarezza di percezione e semplicità. Se conservate intorno a voi solo ciò che vi serve per il vostro personale ‘viaggio’, invece di seppellirvi tra oggetti che ingombrano il cammino, sarà molto più facile trovare sintonia con il vostro personale cammino spirituale. E quando proverete il senso di pace e di compiutezza che ne nasce, non vorrete mai più circondarvi di cianfrusaglie”. Che dite, vale la pena cominciare a mettere ordine nei nostri cassetti?
Maria Stella (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento lunedì, 7 settembre 2015
Il successo di questo libro, che ha superato il milione di copie vendute in tutto il mondo, è il segnale più chiaro di quanto sia cresciuto negli ultimi anni l’interesse sul tema del rapporto tra il nostro mondo interiore e gli oggetti che ci circondano. La nostra casa – questo l’argomento centrale, peraltro, dell’edizione appena conclusa di Dialoghi sull’uomo – è lo specchio della nostra biografia; dà consistenza materiale alle nostre scelte esistenziali, punteggiando con le cose che ci circondano le nostre condotte e i nostri comportamenti. Gli ambienti in cui viviamo ci rappresentano al pari del nostro curriculum vitae, assommando in sé, in una dinamica ricca di tensioni nascoste, ciò che desideriamo apparire e ciò che siamo veramente.
La nostra vita è in costante mutazione: non siamo più le persone che eravamo dieci o venti anni fa, così come in futuro proseguiremo in un processo di trasformazione che ci renderà ancora diverse da ciò che siamo oggi. Gli oggetti che popolano la nostra casa non sempre dialogano con noi, accompagnando il cambiamento e sintonizzandosi con chi siamo diventati: in alcuni casi perdono la loro energia vitale, per diventare frammenti di una vita che è stata, ma che oggi non è più. Al pari dei fossili in un museo, raccontano ciò che siamo stati in passato, mantenendo attivo un legame che invece si è interrotto. Liberarsi di tutto ciò che non rappresenta più il nostro presente è una operazione importante per la nostra salute fisica e psichica: rappresenta una vera e propria strategia di liberazione dal passato, che ci farà procedere con maggiore baldanza nella direzione del nostro destino.
Fare le pulizie in casa, liberarsi del ciarpame che ingombra armadi e cassetti, soffitte e cantine, non sono azioni di basso profilo, da affidare alle cure delle collaboratrici domestiche: rappresentano invece il primo passo per ritrovare nuove energie, investire sul proprio futuro personale e professionale, garantirsi il diritto di liberare le emozioni. Fare spazio in casa significa fare spazio a nuove esperienze nella vita, affrancandoci finalmente da ciò che ci ancora al passato e non ci fa vivere in leggerezza le opportunità della vita. Come afferma l’autrice, “liberarsi dal superfluo in tutte le sue forme aiuta a ripristinare chiarezza di percezione e semplicità. Se conservate intorno a voi solo ciò che vi serve per il vostro personale ‘viaggio’, invece di seppellirvi tra oggetti che ingombrano il cammino, sarà molto più facile trovare sintonia con il vostro personale cammino spirituale. E quando proverete il senso di pace e di compiutezza che ne nasce, non vorrete mai più circondarvi di cianfrusaglie”. Che dite, vale la pena cominciare a mettere ordine nei nostri cassetti?
Maria Stella (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento lunedì, 7 settembre 2015
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