Elogio del tempo vuoto
Ormai nessuno ha più tempo per nulla.
Neppure di meravigliarsi, inorridirsi,
commuoversi, innamorarsi,
stare con se stessi.
Le scuse per non fermarci a chiedere
se questo correre ci rende felici sono migliaia,
e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.
Tiziano Terzani
Diciamo sempre che le nostre giornate sono una corsa contro il tempo, che il vero lusso nella vita di oggi è avere almeno qualche minuto libero da dedicare a noi stessi. Eppure, quando ci troviamo nel periodo delle ferie, di fronte a qualche ora “libera” ci assale la solita domanda: “E ora che faccio?”. La risposta la troverete in questa rassegna estiva dedicata all’elogio del tempo “vuoto”, perché sgombro da impegni e privo di incombenze da portare a termine. Il time management nella vita di tutti i giorni ci aiuta, pianifica le attività da svolgere e ci fa dormire sonni più tranquilli; ma non dimentichiamo che anche il tempo dedicato ad attività in apparenze improduttive è molto prezioso ed ha il suo perché. In barba alle check-list giornaliere distrarsi fa bene, innesca la curiosità e ci rende più permeabili: più suggestioni si accolgono, più si creano cortocircuiti tra la nostra mente e le esperienze vissute. Il tempo vuoto diventa creativo e autorizza occasioni e spazi per la riflessione e la fantasia, approvando anche l’ozio nel suo significato erasmiano di astensione dal conformismo e dalle mode. In un importante e controcorrente articolo pubblicato su Repubblica il 12 febbraio - a cui questa rassegna deve il titolo - Pietro Citati contestualizza questa riflessione nel mondo dei bambini. L’autore, sul filo delle sue esperienze autobiografiche, contesta l’efficacia pedagogica di un modello di scuola e di vita “troppo pieno” di contenuti per bambini che avrebbero bisogno, invece, di più tempo per parlare con i genitori, giocare, leggere, sognare. Il messaggio di questo percorso di lettura, dedicato agli adulti e ai bambini, è esplicitato dalle parole del sociologo francese Edgar Morin: è meglio una testa ben fatta piuttosto che una testa ben piena. Riappropriamoci, dunque, del nostro tempo vuoto inteso come strumento di crescita individuale e fonte di felicità.
Per gli adulti
Il potere del riposo. Ottenere di più, lavorando di meno di Marcella Danon, Feltrinelli, 2017
Riconquista il tuo tempo di Andrea Giuliodori, Rizzoli, 2018
Una semplice rivoluzione. Lavooro, cibo, ozio, creatività. Nuove rotte per una società smarrita di Domenico De Masi, Rizzoli, 2016
Genitorio slow. Educare senza stress con la filosofia della lentezza di Carl Honoré, Rizzoli, 2009
L'ozio come stile di vita di Tom Hodgkinson, Rizzoli, 2005
Per i bambini
Giochiamo a rilassarci. La meditazione per calmare i bambini e renderli più attraenti e creativi di marina Panatero, Tea Pecunia, Feltrinelli, 2015
Ci siamo persi i bambini. Perché l'infanzia scompare di Marina D'Amato, Laterza, 2014
Elogio del tempo perso. Giochi e proposte per restituire ai bambini il tempo di scoprire, crescere. E ri-creare di Sandra Dema, La meridiana, 2013
Identità alla deriva. Vuoto di sé e vuoto di relazione nel tempo di "tutti connessi" di Maria Luisa Verlato, La meridiana, 2011
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Ultimo aggiornamento lunedì, 2 luglio 2018
Ormai nessuno ha più tempo per nulla.
Neppure di meravigliarsi, inorridirsi,
commuoversi, innamorarsi,
stare con se stessi.
Le scuse per non fermarci a chiedere
se questo correre ci rende felici sono migliaia,
e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.
Tiziano Terzani
Diciamo sempre che le nostre giornate sono una corsa contro il tempo, che il vero lusso nella vita di oggi è avere almeno qualche minuto libero da dedicare a noi stessi. Eppure, quando ci troviamo nel periodo delle ferie, di fronte a qualche ora “libera” ci assale la solita domanda: “E ora che faccio?”. La risposta la troverete in questa rassegna estiva dedicata all’elogio del tempo “vuoto”, perché sgombro da impegni e privo di incombenze da portare a termine. Il time management nella vita di tutti i giorni ci aiuta, pianifica le attività da svolgere e ci fa dormire sonni più tranquilli; ma non dimentichiamo che anche il tempo dedicato ad attività in apparenze improduttive è molto prezioso ed ha il suo perché. In barba alle check-list giornaliere distrarsi fa bene, innesca la curiosità e ci rende più permeabili: più suggestioni si accolgono, più si creano cortocircuiti tra la nostra mente e le esperienze vissute. Il tempo vuoto diventa creativo e autorizza occasioni e spazi per la riflessione e la fantasia, approvando anche l’ozio nel suo significato erasmiano di astensione dal conformismo e dalle mode. In un importante e controcorrente articolo pubblicato su Repubblica il 12 febbraio - a cui questa rassegna deve il titolo - Pietro Citati contestualizza questa riflessione nel mondo dei bambini. L’autore, sul filo delle sue esperienze autobiografiche, contesta l’efficacia pedagogica di un modello di scuola e di vita “troppo pieno” di contenuti per bambini che avrebbero bisogno, invece, di più tempo per parlare con i genitori, giocare, leggere, sognare. Il messaggio di questo percorso di lettura, dedicato agli adulti e ai bambini, è esplicitato dalle parole del sociologo francese Edgar Morin: è meglio una testa ben fatta piuttosto che una testa ben piena. Riappropriamoci, dunque, del nostro tempo vuoto inteso come strumento di crescita individuale e fonte di felicità.
Per gli adulti
Il potere del riposo. Ottenere di più, lavorando di meno di Marcella Danon, Feltrinelli, 2017
Riconquista il tuo tempo di Andrea Giuliodori, Rizzoli, 2018
Una semplice rivoluzione. Lavooro, cibo, ozio, creatività. Nuove rotte per una società smarrita di Domenico De Masi, Rizzoli, 2016
Genitorio slow. Educare senza stress con la filosofia della lentezza di Carl Honoré, Rizzoli, 2009
L'ozio come stile di vita di Tom Hodgkinson, Rizzoli, 2005
Per i bambini
Giochiamo a rilassarci. La meditazione per calmare i bambini e renderli più attraenti e creativi di marina Panatero, Tea Pecunia, Feltrinelli, 2015
Ci siamo persi i bambini. Perché l'infanzia scompare di Marina D'Amato, Laterza, 2014
Elogio del tempo perso. Giochi e proposte per restituire ai bambini il tempo di scoprire, crescere. E ri-creare di Sandra Dema, La meridiana, 2013
Identità alla deriva. Vuoto di sé e vuoto di relazione nel tempo di "tutti connessi" di Maria Luisa Verlato, La meridiana, 2011
- Ultimo aggiornamento lunedì, 2 luglio 2018