Dizionario delle collocazioni
"Dizionario delle collocazioni" di Paola Tiberii
Tra gli ultimi acquisti effettuati, oggi segnaliamo l'arrivo sugli scaffali di uno strumento particolarmente utile per chi usa la scrittura come canale fondamentale nella propria attività di studio, lavoro e vita personale: il Dizionario delle Collocazioni, uscito per la prima volta nel 2012 per i tipi di Zanichelli, e ora giunto alla quinta ristampa.
Di questo straordinario "tesoro" si è sentito parlare poco: e proprio per questo vogliamo evitare il rischio che il suo arrivo in biblioteca passi inosservato.
Intanto, cominciamo a spiegare il titolo, che può risultare a molti di non facile comprensione: in linguistica con il termine "collocazioni" si indicano le espressioni formate da due o più parole che formano una unità fraseologica resa riconoscibile dall'uso; alcune di esse sono molto comuni, altre più raffinate, ma tutte si caratterizzano positivamente in termini di "proprietà linguistica", per quanto non ci sia nessun nesso semantico nativo tra le componenti originarie della collocazione stessa. Ad esempio, in italiano si usa correntemente l'espressione "lanciare un appello", che viene riconosciuta nel suo significato specifico, mentre non si usa "tirare un appello", per quanto i verbi "lanciare" e "tirare" possano essere considerati semanticamente molto vicini, o addirittura sinonimi.
L'uso appropriato delle collocazioni in una lingua è sicuramente segno di padronanza della lingua stessa: vero e proprio campo minato per i non madrelingua, le collocazioni rappresentano una palestra molto efficace anche per gli italiani madrelingua, che grazie a questo strumento possono imparare a potenziare il proprio lessico, arricchendolo con espressioni sempre più accurate ed incisive, grazie alle quali possono dare mostra di una competenza linguistica approfondita ed efficace: dunque, un bel film potrà diventare un film entusiasmante, un bel libro un libro avvincente, un'estate molto calda diventerà un'estate rovente, e di fronte ad un dubbio, potremo fare tutto ciò che serve per fugarlo, invece che limitarsi a toglierlo di mezzo.
Maria Stella Rasetti (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento lunedì, 5 marzo 2018
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"Dizionario delle collocazioni" di Paola Tiberii
Tra gli ultimi acquisti effettuati, oggi segnaliamo l'arrivo sugli scaffali di uno strumento particolarmente utile per chi usa la scrittura come canale fondamentale nella propria attività di studio, lavoro e vita personale: il Dizionario delle Collocazioni, uscito per la prima volta nel 2012 per i tipi di Zanichelli, e ora giunto alla quinta ristampa.
Di questo straordinario "tesoro" si è sentito parlare poco: e proprio per questo vogliamo evitare il rischio che il suo arrivo in biblioteca passi inosservato.
Intanto, cominciamo a spiegare il titolo, che può risultare a molti di non facile comprensione: in linguistica con il termine "collocazioni" si indicano le espressioni formate da due o più parole che formano una unità fraseologica resa riconoscibile dall'uso; alcune di esse sono molto comuni, altre più raffinate, ma tutte si caratterizzano positivamente in termini di "proprietà linguistica", per quanto non ci sia nessun nesso semantico nativo tra le componenti originarie della collocazione stessa. Ad esempio, in italiano si usa correntemente l'espressione "lanciare un appello", che viene riconosciuta nel suo significato specifico, mentre non si usa "tirare un appello", per quanto i verbi "lanciare" e "tirare" possano essere considerati semanticamente molto vicini, o addirittura sinonimi.
L'uso appropriato delle collocazioni in una lingua è sicuramente segno di padronanza della lingua stessa: vero e proprio campo minato per i non madrelingua, le collocazioni rappresentano una palestra molto efficace anche per gli italiani madrelingua, che grazie a questo strumento possono imparare a potenziare il proprio lessico, arricchendolo con espressioni sempre più accurate ed incisive, grazie alle quali possono dare mostra di una competenza linguistica approfondita ed efficace: dunque, un bel film potrà diventare un film entusiasmante, un bel libro un libro avvincente, un'estate molto calda diventerà un'estate rovente, e di fronte ad un dubbio, potremo fare tutto ciò che serve per fugarlo, invece che limitarsi a toglierlo di mezzo.
Maria Stella Rasetti (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento lunedì, 5 marzo 2018
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