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Dalla disinformazione alla manipolazione dell'opinione pubblica. Quale futuro?

Foto di WOKANDAPIX da Pixabay

con Maria Salerno, giornalista professionista

5, 12 e 19 maggio 2023, ore 17.30 - Sala Manzini

 

Sostiene Noam Chomsky che i sistemi democratici, non essendo intenzionati a mantenere l’obbedienza con la forza, devono non solo controllare ciò che il popolo fa, ma anche quello che pensa. Da qui la necessità di creare regole per il controllo sociale. I media sono controllati da grandi gruppi economici-finanziari interessati a filtrare solo determinati messaggi, che condizionano le nostre vite anche quando non ne siamo coscienti. Questo percorso si pone come obiettivo quello di riconoscere le principali strategie per il controllo sociale e imparare a contrapporre il pensiero critico poiché, oggi più che mai, il dubbio è un passo fondamentale per uscire dalla caverna.

Programma

venerdì 5 maggio 2023
Il giornalismo come servizio alla democrazia
Quando Edmund Burke, statista e scrittore politico britannico, nel 1787 definì il giornalismo come il "quarto potere" accanto al legislativo, all'esecutivo e al giudiziario, molto probabilmente intendeva dire che, in un sistema democratico, la stampa esercita un potere di controllo sugli altri tre poteri, nella misura in cui si fa portavoce dell'opinione pubblica; ma oggi la funzione appare spesso ribaltata, e il giornalismo, più che rendersi interprete dei cittadini, si fa invece strumento, sui cittadini, di altri poteri, politici o economici. Nella classifica annuale di Reporters Sans Frontières (RSF) che valuta lo stato del giornalismo e il suo grado di libertà in 180 paesi del mondo l’Italia occupa attualmente la 58esima posizione, perdendo 17 posti rispetto al 2021 e al 2020 (quando invece era stabile alla 41esima posizione). Gli Stati Uniti sono al 42esimo posto nel 2022, due punti in più del 2021

venerdì 12 maggio 2023
Dagli pseudo-ambienti di Lippman alla manipolazione dei social media
Un precursore degli studi sulla manipolazione mediatica fu il giornalista americano Walter Lippmann che già nel 1922 sosteneva che la società era diventata troppo complessa per consentire all'uomo una conoscenza diretta del suo ambiente. A causa di questa complessità l'uomo era costretto a rappresentarsi il suo ambiente con modelli semplificati che Lippmann denominò "pseudo-ambienti". L’ambiente reale è troppo grande, troppo complesso e troppo fugace per l’esperienza diretta, ma dobbiamo dare il nostro assenso a qualcosa. Quindi, anche se dobbiamo agire nell’ambiente, dobbiamo ricostruirlo su un modello più semplice prima di poterlo affrontare. Oggi questo ambiente è costruito dai social media. Non tutti gli internauti sono consapevoli che la loro esperienza in Rete è limitata, limitante e soggetta a forme diverse di filtraggio. Secondo alcuni dati, per esempio, solo un amico di Facebook su quattro avrebbe idee politiche o gusti opposti ai propri: in questa prospettiva è facile capire perché si descrivano i social come ambienti confermativi e come questi possano rivelarsi spesso terreno di polarizzazioni ed estremizzazioni ideologiche.

venerdì 19 maggio 2023
Manipolare le idee per indirizzare i bisogni e i comportamenti
Manipolare non è solo e propriamente mentire, ma lavorare sulle credenze altrui in modo da indurre comportamenti che possono essere dannosi per altri o per la stessa persona che li adotta. La manipolazione è un esercizio di potere. I mass media hanno un ruolo strategico in questo perché rappresentano da questo punto di vista il “braccio armato” del potere. Ma i "veri" problemi non sono le notizie false e le post-verità, ma le persone, i cittadini, il loro essere facilmente condizionati, la loro eterodirezione e "predisposizione" - socialmente e culturalmente "costruite" attraverso processi di educazione e socializzazione al conformismo e/o "sottomissione creata attraverso l'assuefazione culturale".

La partecipazione al corso è gratuita e aperta a tutti gli iscritti alla biblioteca. Per prenotarsi inviare una mail a youlab@comune.pistoia.it indicando nome e cognome indicando i propri dati anagrafici e il numero di tessera della biblioteca. Le richieste saranno accolte in ordine di arrivo, fino al raggiungimento del numero massimo di 20 iscritti e ai partecipanti verrà inviata una mail di conferma di avvenuta iscrizione.

 

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