Da dove viene il vento
In questo romanzo uscito da poco per La nave di Teseo (fu pubblicato nel 2011 nei Coralli Einaudi ma adesso torna in una veste nuova) la scrittrice lucana Mariolina Venezia, famosa per aver creato la simpaticissima Imma Tataranni, procuratore di Matera, raccoglie quattro vicende di personaggi inconsueti, ma accomunati dalla stessa sensazione di vivere in un tempo sospeso. Come dichiara l’ autrice nel prologo, il romanzo maturato nel primo lockdown di aprile, si ispira al testo profetico degli antichi Maya, il Chilam Balam, secondo il quale gli eventi del passato e del futuro coincidono, formando un’unica storia che si ripete. Ci sono due amanti Dora e Salvatore che ripercorrono le loro vicende dagli anni Settanta in poi, c’è un ragazzo che arriva in Italia su un barcone dopo aver perso la moglie e finisce a fare lo schiavo nei campi di pomodori in Puglia, c’è infine Cristoforo Colombo, amico immaginario di un cosmonauta rimasto in orbita al dissolversi dell’Unione sovietica che nessuno riporta a casa. Tutti vivono nel tempo dell’“attesa” e le loro storie ci ricordano un po’ anche le nostre, dominate da un Fato che sposta i suoi personaggi a seconda della direzione del vento.
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Ultimo aggiornamento venerdì, 4 dicembre 2020
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In questo romanzo uscito da poco per La nave di Teseo (fu pubblicato nel 2011 nei Coralli Einaudi ma adesso torna in una veste nuova) la scrittrice lucana Mariolina Venezia, famosa per aver creato la simpaticissima Imma Tataranni, procuratore di Matera, raccoglie quattro vicende di personaggi inconsueti, ma accomunati dalla stessa sensazione di vivere in un tempo sospeso. Come dichiara l’ autrice nel prologo, il romanzo maturato nel primo lockdown di aprile, si ispira al testo profetico degli antichi Maya, il Chilam Balam, secondo il quale gli eventi del passato e del futuro coincidono, formando un’unica storia che si ripete. Ci sono due amanti Dora e Salvatore che ripercorrono le loro vicende dagli anni Settanta in poi, c’è un ragazzo che arriva in Italia su un barcone dopo aver perso la moglie e finisce a fare lo schiavo nei campi di pomodori in Puglia, c’è infine Cristoforo Colombo, amico immaginario di un cosmonauta rimasto in orbita al dissolversi dell’Unione sovietica che nessuno riporta a casa. Tutti vivono nel tempo dell’“attesa” e le loro storie ci ricordano un po’ anche le nostre, dominate da un Fato che sposta i suoi personaggi a seconda della direzione del vento.
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