Curiosi. L'arte di fare le domande giuste...
"Curiosi. L’arte di fare le domande giuste nella scienza e nella vita" di Mario Livio
Mario Livio, astrofisico e divulgatore scientifico israeliano, uno dei coordinatori storici del telescopio spaziale Hubble, indaga sul tema della curiosità partendo da alcuni celebri esempi come Leonardo da Vinci e Richard Feynman. La curiosità spinse Leonardo da Vinci ad occuparsi di tante cose; tutto lo interessava ed era disposto a perdere tempo ed energia per esplorare il mondo. Mentre tutti gli anatomisti del tempo quando eseguivano dissezioni cercavano di trovare solo conferme alle teorie di Galeno, a Leonardo interessava genuinamente interrogarsi sulla realtà. È questa la differenza che ha permesso a Leonardo di scoprire parti del cuore che gli altri ignoravano. La curiosità è quindi geniale, fondamentale per la creatività e porta l’individuo a chiedersi continuamente perché.
Il saggio di Mario Livio distingue diversi tipi di curiosità, secondo un’ interpretazione dello psicologo inglese Daniel Berlyne. La più immediata è la curiosità percettiva: vediamo una cosa mai vista prima e sentiamo il bisogno di capire cosa sia. Molto comune è la curiosità specifica: quella che riguarda un’informazione precisa (ad esempio quando ci sfugge il titolo di una canzone o il nome di un attore). Poi c’è la curiosità diversiva: è quella che sorge quando ci stiamo annoiando e cerchiamo un qualsiasi stimolo, ad esempio andando a vedere cosa dicono i nostri amici su Facebook. Tutte queste forme di curiosità sono facili da soddisfare e durano poco. Molto più interessante e feconda è invece la curiosità epistemica: la curiosità per la conoscenza. Sta alla base della ricerca scientifica, ma anche di tutte le forme dell’arte. In particolare ci aiuta, come preannunciato nel titolo, a fare le domande giuste nella scienza e nella vita!
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
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Ultimo aggiornamento lunedì, 14 maggio 2018
"Curiosi. L’arte di fare le domande giuste nella scienza e nella vita" di Mario Livio
Mario Livio, astrofisico e divulgatore scientifico israeliano, uno dei coordinatori storici del telescopio spaziale Hubble, indaga sul tema della curiosità partendo da alcuni celebri esempi come Leonardo da Vinci e Richard Feynman. La curiosità spinse Leonardo da Vinci ad occuparsi di tante cose; tutto lo interessava ed era disposto a perdere tempo ed energia per esplorare il mondo. Mentre tutti gli anatomisti del tempo quando eseguivano dissezioni cercavano di trovare solo conferme alle teorie di Galeno, a Leonardo interessava genuinamente interrogarsi sulla realtà. È questa la differenza che ha permesso a Leonardo di scoprire parti del cuore che gli altri ignoravano. La curiosità è quindi geniale, fondamentale per la creatività e porta l’individuo a chiedersi continuamente perché.
Il saggio di Mario Livio distingue diversi tipi di curiosità, secondo un’ interpretazione dello psicologo inglese Daniel Berlyne. La più immediata è la curiosità percettiva: vediamo una cosa mai vista prima e sentiamo il bisogno di capire cosa sia. Molto comune è la curiosità specifica: quella che riguarda un’informazione precisa (ad esempio quando ci sfugge il titolo di una canzone o il nome di un attore). Poi c’è la curiosità diversiva: è quella che sorge quando ci stiamo annoiando e cerchiamo un qualsiasi stimolo, ad esempio andando a vedere cosa dicono i nostri amici su Facebook. Tutte queste forme di curiosità sono facili da soddisfare e durano poco. Molto più interessante e feconda è invece la curiosità epistemica: la curiosità per la conoscenza. Sta alla base della ricerca scientifica, ma anche di tutte le forme dell’arte. In particolare ci aiuta, come preannunciato nel titolo, a fare le domande giuste nella scienza e nella vita!
Carolina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento lunedì, 14 maggio 2018
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