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Curarsi con i libri

Le due autrici inglesi Ella Berthoud e Susan Elderkin inventano un divertente e realistico prontuario di medicina indicando per ogni disturbo preso in considerazione una serie di letture ad hoc: il loro motto è così sintetizzato: Qualunque sia il vostro disturbo, la nostra ricetta è semplice: un romanzo (o due), da prendere a intervalli regolari. Si procede per ordine alfabetico, proprio come in un manuale di medicina casalingo - dalla A alla X, da ‘Abbandono’ a ‘Xenofobia’. Per ogni disturbo vengono suggeriti uno o più titoli che sono intesi a curare, a volte per contrasto, e a volte per somiglianza; si può curare un amore irrequieto scegliendo tra I dolori del giovane Werther, Bel canto di Ann Patchett e Primo amore di Ivan Turgenev; la tristezza per la perdita del lavoro con Bartleby lo scrivano di Herman Melville; l’amarezza dell’essere disoccupati con L’uccello che girava le viti del mondo di Haruki Murakami. E ancora: la rabbia con Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway; una crisi di identità con la Metamorfosi di Franz Kafka e Nuova grammatica finlandese di Diego Marani; la mancanza di speranza con Uomini e topi di John Steinbeck. Esistono “medicine” anche per disturbi difficili come l’omofobia, da risolvere con Maurice di E.M. Forster, il primo romanzo omosessuale dei tempi moderni (definito da Pier Paolo Pasolini “un capolavoro”). È soprattutto l’umorismo delle scrittrici che ci conquista, la loro capacità di sintesi, raccontando il poco che importa della trama dei romanzi e invogliandoci a leggere i libri di cui parlano. Un saggio da consultare e da tenere sempre a portata di mano sul comodino, come se chiedessimo consigli a un amico saggio.

 

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