Cratos
1 giugno - 7 luglio 2024 - Vetrine e spazi espositivi interni
Cratos / mostra di Luigi Petracchi
Inaugurazione con l'artista sabato 1 giugno alle ore 17.00
Invito
(pdf, 670 Kb)
Quando sentiamo parlare di relazione tra arte, esoterismo ed alchimia, spesso ci vengono in mente proposte visive ricche di segni e simboli criptici e incomprensibili i cui significati rimangono appannaggio di un ristretto numero di persone che sanno come decodificarli. Ed in parte è vero. Ma se considerassimo l’esoterismo come una possibilità per andare oltre la superficie delle cose, per comprendere appieno il significato di opere d’arte di ogni tempo, per varcare la soglia del prevedibile e testare quella meno probabile del non visibile di altre dimensioni? Indubbiamente quasi tutti gli artisti del Rinascimento erano alchimisti e buona parte di loro aveva avuto accesso agli scritti di Ermete Trismegisto. Ma ha ancora senso parlare di arte ed esoterismo nel terzo millennio?
L’esoterismo sta alla base di tutta l’opera di Luigi Petracchi: un artista che non ha come obiettivo quello di nascondere nel cuore dei suoi lavori particolari messaggi o di criptare i segreti della pietra filosofale a futura memoria, ma che desidera intraprendere e condividere un viaggio di conoscenza e auto-conoscenza. La sua può essere considerata una sorta di infinita azione di scoperta che si confronta con le quattro fasi alchemiche e con i quattro elementi. Un perpetuo divenire che lo porta a studiare, sperimentare, ideare, progettare e creare percorsi sempre nuovi che mette, di volta in volta, a disposizione del pubblico invitandolo a un vera e propria esperienza estetica iniziatica. Nelle sue composizioni e all’interno delle sue istallazioni site specific, oggetti, materiali, simboli, scritte, lettere, numeri e luci, allusi o manifestati in modo evidente, non sono mai casuali, ma la loro conoscenza non pregiudica, comunque, una possibilità percettiva soggettiva.
Nel progetto espositivo “Cratos”, sono evidenti i riferimenti ai quattro elementi e alla luce, intesa in questo caso come simbolo di vita, saggezza, lungimiranza e trascendenza. Nella mitologia greca, Cratos era emblema di oppressione, di dominio estorto e ottenuto con la forza che tendeva a privare le persone della libertà e della bellezza (il cavallo ne è il simbolo), dell’autonomia di pensiero, parola, scelta e, perfino, della propria vita. Un’istallazione che allude a forme di violenza, sopraffazioni, abusi, soprusi e tirannie di ogni genere: da una parte ci sono i lavori che suggeriscono le modalità per acquisire consapevolezza e individuare possibili stargate dimensionali, dall’altra le suggestioni del non visibile ottenute dalla cosciente interpretazione dei simboli che si aprono davanti a noi. Un’implausibile, magica ed eterna unione degli opposti: finito e infinito, ombra e luce, immanenza e trascendenza di un oltre in perpetuo divenire.
[Maurizio Vanni]
Luigi Petracchi ha iniziato a esporre agli inizi degli anni Settanta in Italia e all’estero. Nella sua carriera artistica ha approfondito varie tematiche, spingendo la sua arte a una rilettura alchemica e archetipica del reale e del quotidiano, sperimentando vari linguaggi estetici contemporanei e rendendo sempre più labili i confini fra le discipline artistiche e filosofiche. Moltissime le sue mostre e i riconoscimenti ricevuti. Dal 2020, insieme a Edi Pagliai, ha fondato e dirige Spazio Zero, un nuovo luogo espositivo dedicato alla promozione delle arti contemporanee e alla ricerca estetica nel Comune di Serravalle Pistoiese.
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Ultimo aggiornamento venerdì, 19 luglio 2024
1 giugno - 7 luglio 2024 - Vetrine e spazi espositivi interni
Cratos / mostra di Luigi Petracchi
Inaugurazione con l'artista sabato 1 giugno alle ore 17.00
Invito
(pdf, 670 Kb)
Quando sentiamo parlare di relazione tra arte, esoterismo ed alchimia, spesso ci vengono in mente proposte visive ricche di segni e simboli criptici e incomprensibili i cui significati rimangono appannaggio di un ristretto numero di persone che sanno come decodificarli. Ed in parte è vero. Ma se considerassimo l’esoterismo come una possibilità per andare oltre la superficie delle cose, per comprendere appieno il significato di opere d’arte di ogni tempo, per varcare la soglia del prevedibile e testare quella meno probabile del non visibile di altre dimensioni? Indubbiamente quasi tutti gli artisti del Rinascimento erano alchimisti e buona parte di loro aveva avuto accesso agli scritti di Ermete Trismegisto. Ma ha ancora senso parlare di arte ed esoterismo nel terzo millennio?
L’esoterismo sta alla base di tutta l’opera di Luigi Petracchi: un artista che non ha come obiettivo quello di nascondere nel cuore dei suoi lavori particolari messaggi o di criptare i segreti della pietra filosofale a futura memoria, ma che desidera intraprendere e condividere un viaggio di conoscenza e auto-conoscenza. La sua può essere considerata una sorta di infinita azione di scoperta che si confronta con le quattro fasi alchemiche e con i quattro elementi. Un perpetuo divenire che lo porta a studiare, sperimentare, ideare, progettare e creare percorsi sempre nuovi che mette, di volta in volta, a disposizione del pubblico invitandolo a un vera e propria esperienza estetica iniziatica. Nelle sue composizioni e all’interno delle sue istallazioni site specific, oggetti, materiali, simboli, scritte, lettere, numeri e luci, allusi o manifestati in modo evidente, non sono mai casuali, ma la loro conoscenza non pregiudica, comunque, una possibilità percettiva soggettiva.
Nel progetto espositivo “Cratos”, sono evidenti i riferimenti ai quattro elementi e alla luce, intesa in questo caso come simbolo di vita, saggezza, lungimiranza e trascendenza. Nella mitologia greca, Cratos era emblema di oppressione, di dominio estorto e ottenuto con la forza che tendeva a privare le persone della libertà e della bellezza (il cavallo ne è il simbolo), dell’autonomia di pensiero, parola, scelta e, perfino, della propria vita. Un’istallazione che allude a forme di violenza, sopraffazioni, abusi, soprusi e tirannie di ogni genere: da una parte ci sono i lavori che suggeriscono le modalità per acquisire consapevolezza e individuare possibili stargate dimensionali, dall’altra le suggestioni del non visibile ottenute dalla cosciente interpretazione dei simboli che si aprono davanti a noi. Un’implausibile, magica ed eterna unione degli opposti: finito e infinito, ombra e luce, immanenza e trascendenza di un oltre in perpetuo divenire.
[Maurizio Vanni]
Luigi Petracchi ha iniziato a esporre agli inizi degli anni Settanta in Italia e all’estero. Nella sua carriera artistica ha approfondito varie tematiche, spingendo la sua arte a una rilettura alchemica e archetipica del reale e del quotidiano, sperimentando vari linguaggi estetici contemporanei e rendendo sempre più labili i confini fra le discipline artistiche e filosofiche. Moltissime le sue mostre e i riconoscimenti ricevuti. Dal 2020, insieme a Edi Pagliai, ha fondato e dirige Spazio Zero, un nuovo luogo espositivo dedicato alla promozione delle arti contemporanee e alla ricerca estetica nel Comune di Serravalle Pistoiese.
- Ultimo aggiornamento venerdì, 19 luglio 2024