Caro Michele
Il più classico degli incipit epistolari è quello che Natalia Ginzburg sceglie come titolo del suo romanzo che raccoglie le missive di una madre già avanti negli anni ma ancora giovane e un figlio lontano fisicamente, perché abita a Londra e ancor più distante nelle idee e nelle esigenze. A Michele sono indirizzate dall'Italia moltissime lettere; ad alcune risponde anche, ma in generale la geografia epistolare di questa corrispondenza rivela un collettivo paesaggio familiare e psicologico complesso, aggrovigliato e sofferto. Le lettere che compongono il romanzo sono quindi l'attestazione annichilita di quanto sia difficile (perlopiù impossibile) comunicare davvero anche all’interno del nucleo familiare.
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Ultimo aggiornamento sabato, 22 giugno 2024
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Il più classico degli incipit epistolari è quello che Natalia Ginzburg sceglie come titolo del suo romanzo che raccoglie le missive di una madre già avanti negli anni ma ancora giovane e un figlio lontano fisicamente, perché abita a Londra e ancor più distante nelle idee e nelle esigenze. A Michele sono indirizzate dall'Italia moltissime lettere; ad alcune risponde anche, ma in generale la geografia epistolare di questa corrispondenza rivela un collettivo paesaggio familiare e psicologico complesso, aggrovigliato e sofferto. Le lettere che compongono il romanzo sono quindi l'attestazione annichilita di quanto sia difficile (perlopiù impossibile) comunicare davvero anche all’interno del nucleo familiare.
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