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Assassinio di lunedì

 

"Era una sera maledetta. Una di quelle sere in cui l'istinto ti dice che accadranno le cose più orribili e ingiuste. ... Una notte fredda, ventosa e fradicia di pioggia...in cui qualunque individuo con un filo di buon senso si sarebbe trovato stravaccato nella migliore poltrona disponibile, a leggere il miglior libro possibile.. Perciò nulla di strano che quella sera, proprio quella sera, io fossi tra quei venticinque-trenta stravaganti paranoici che vagavano per le vie della città".

E' così che inizia questo suo racconto Dan Turèll, scrittore e giornalista molto amato in Danimarca, annoverato, nonostante la brevità della sua vita, tra i migliori interpreti della letteratura danese di fine Novecento. La storia è narrata dal protagonista stesso, un giornalista senza nome, e la sera è quella di un altrettanto anonimo lunedì di inizio gennaio. La città invece è la gelida e affascinante Copenaghen, percorsa, con aria assorta e malinconica, dal protagonista mentre, poco lontano, si sta consumando un crudele delitto. Il lunedì successivo ci sarà un altro omicidio, e poi ancora; le vittime saranno sempre donne e ogni volta non ci saranno né indizi, né moventi. Il giornalista deciderà, così, di aiutare l'amico commissario e comincerà il suo viaggio in una realtà metropolitana popolata da un' umanità che poco conosce, quella fatta di grandi miserie, meschinità, desolazione e tanta amarezza. Non ha bisogno di creare eroi, Turèll, per la realizzazione del suo romanzo, sceglie invece di delinearne la trama condividendo con il lettore tutte le sensazioni ed i pensieri del protagonista, narrando i fatti talvolta in modo quasi scanzonato e con gradevole humor ed intelligente ironia.

Mila (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)

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