Biblioteca San Giorgio, Pistoia

È un piacere leggere questo romanzo, oltre che per la sua indubbia qualità letteraria, anche perché è frutto della penna di un ventiduenne che è riuscito a produrre un bests-seller tradotto in ventidue lingue ed insieme un romanzo elegante; una storia complessa che lascia il lettore con il respiro trattenuto per l'emozione ed insieme una storia che, attraverso il semplice espediente di ricordare le vicende a quasi mezzo secolo di distanza, conferisce alla trama una raffinata patina atemporale.
È un libro che inizia dalla fine, con un ex violinista settantenne che ha appena assassinato la moglie, alla luce del tramonto in un magnifico castello in Cornovaglia. E la conseguente suspense à rebours, ovvero la curiosità di sapere come si è giunti a quella fine, domina il lettore per tutto il romanzo.
Un libro sui grandi temi della gelosia e del peccato, scritto con estrema cura analitica nella descrizione psicologica dei sentimenti e delle emozioni, attraverso lo sgomento di un uomo, che giunto alla vecchiaia, scopre la verità più cinica e sconvolgente, che gli spazza via ogni certezza rassicurante e lo costringe a riesaminare dolorosamente la sua vita e il suo passato.

Cristina (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)