Biblioteca San Giorgio, Pistoia


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Americana

 

Per chi avesse perso l'orientamento nel labirinto della letteratura contemporanea, risulterà una bussola miracolosa questo volume di Luca Briasco (editor, traduttore e critico letterario tra i maggiori della contemporanea americanistica in Italia). "Americana" ci fa da guida ridisegnando con sguardo dall'alto la geografia della narrativa americana contemporanea con quelle metropoli affollate, le vallate seducenti, i placidi laghi, i fiumi turbolenti e i picchi maestosi e isolati che sono le sue correnti e i suoi autori. Nei quaranta medaglioni dedicati ciascuno a un libro di altrettanti autori significativi, divisi in capitoli come in cassetti di una tassonomia finalmente ordinata, scorrono nomi che ci sono perlopiù familiari da anni ma anche autori che ci sono sicuramente sfuggiti o a cui non abbiamo prestato la giusta attenzione. Un panorama talmente ampio e ricco quello della produzione narrativa a stelle e strisce che c'era veramente bisogno per il lettore non specialista di un libro capace di rimettere un po' d'ordine e offrire chiavi di lettura complessive.

Da John Barth a Paul Auster, da John Cheever a Raymond Carver, da James Ellroy a Stephen King, passando per Phil Roth, Jonathan Franzen, David Foster Wallace, Donna Tartt e molti altri, "Americana" traccia distinzioni e collegamenti, quando espliciti quando sotterranei, tra un autore e l'altro, come in una grande mappa delle linee di una metropolitana e ci aiuta a comprendere meglio non soltanto quello che accade in Amrica ma anche la letteratura contemporanea in generale. Grazie alla grande opera di intelligente divulgazione nell'introduzione, allo stesso tempo acuta e leggibile, sarà più semplice per tutti disporre di categorie e chiavi di lettura spendibili anche per orientarsi nella produzione italiana ed europea degli ultimi anni. In particolare, l'opera di approfondita chiarificazione in merito al concetto di postmoderno risulta utilissima per fare luce intorno a una categoria spesso usata anche a sproposito, come un passepartout, di fronte a ogni genere di innovazione formale avvenuta negli ultimi quarant'anni.

Poco importa dunque che del paesaggio disegnato si condivida o meno la centralità più che assoluta del confronto tra Jonathan Franzen e David Foster Wallace o che dai capitoli monografici risultino assenti alcuni dei nostri autori preferiti: il lavoro di Briasco ha porte d'ingresso e di uscita aperte a dismisura sia nell'inquadramento generale offerto come introduzione sia nei quaranta medaglioni. Il libro trasuda inoltre di una passione e di un piacere della lettura contagiosi per cui è veramente difficile non sentir crescere di pagina in pagina il desiderio di leggere tutti ma proprio tutti i libri consigliati e possiamo dunque dire che "Americana" può configurarsi perfino anche come un gran libro da regalare a se stessi o a qualsiasi amante della grande letteratura.

Martino (bibliotecario, Biblioteca San Giorgio)

 

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