Al mio DOC, grazie!
Fin dall’infanzia la mente di Martina è stata invasa da pensieri spaventosi, che l’hanno indotta a pensare di essere colpevole delle peggiori sciagure, alle quali – ovviamente – non aveva portato alcun contributo. Il terrore di offendere Gesù e di far del male a se stessa e ai propri cari la porta ad adottare comportamenti scaramantici e riparatori che condizionano fortemente la sua quotidianità, al punto da imprigionarla quasi del tutto all’interno di rituali incomprensibili. La sua ricerca di rassicurazione e conforto da parte delle persone che le vogliono bene attiva un circolo vizioso che innalza sempre più la forza del malattia. Finché la scienza medica, la caparbietà della protagonista e l’amore delle persone attorno a lei riescono a creare una solida alleanza che portano Martina non a guarire del tutto, ma a liberarsi di grandissima parte dei vincoli che la malattia le ha creato, e a vivere un’esistenza ricca, in compagnia di Stefano, quello che oggi è il marito e che negli anni passati, da fidanzato, è riuscito ad aiutarla a superare i momenti peggiori rimanendole sempre accanto.
Una storia vera, che non ha un lieto fine semplicemente perché non è finita, ma è tutta ancora da scrivere: una storia di speranza per tutti coloro che soffrono di un disturbo ossessivo compulsivo, e che possono trovare nell’esperienza di Martina un appiglio positivo a cui aggrapparsi per delineare la strada della propria guarigione.
Maria Stella (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
Il libro è stato promosso nell'ambito del progetto Bibliodiversità della Biblioteca San Giorgio
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Ultimo aggiornamento mercoledì, 5 luglio 2017
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Fin dall’infanzia la mente di Martina è stata invasa da pensieri spaventosi, che l’hanno indotta a pensare di essere colpevole delle peggiori sciagure, alle quali – ovviamente – non aveva portato alcun contributo. Il terrore di offendere Gesù e di far del male a se stessa e ai propri cari la porta ad adottare comportamenti scaramantici e riparatori che condizionano fortemente la sua quotidianità, al punto da imprigionarla quasi del tutto all’interno di rituali incomprensibili. La sua ricerca di rassicurazione e conforto da parte delle persone che le vogliono bene attiva un circolo vizioso che innalza sempre più la forza del malattia. Finché la scienza medica, la caparbietà della protagonista e l’amore delle persone attorno a lei riescono a creare una solida alleanza che portano Martina non a guarire del tutto, ma a liberarsi di grandissima parte dei vincoli che la malattia le ha creato, e a vivere un’esistenza ricca, in compagnia di Stefano, quello che oggi è il marito e che negli anni passati, da fidanzato, è riuscito ad aiutarla a superare i momenti peggiori rimanendole sempre accanto.
Una storia vera, che non ha un lieto fine semplicemente perché non è finita, ma è tutta ancora da scrivere: una storia di speranza per tutti coloro che soffrono di un disturbo ossessivo compulsivo, e che possono trovare nell’esperienza di Martina un appiglio positivo a cui aggrapparsi per delineare la strada della propria guarigione.
Maria Stella (bibliotecaria, Biblioteca San Giorgio)
Il libro è stato promosso nell'ambito del progetto Bibliodiversità della Biblioteca San Giorgio
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