Abbandonare un gatto
Questo libro ci svela un Murakami intimo, quasi completamente sconosciuto ai suoi lettori: al centro del breve romanzo dal tono diaristico, la figura del padre Chiaki, secondogenito del priore di un tempio buddista: un uomo comune, segnato profondamente dagli effetti della guerra. Al netto delle storie di guerra, che il padre gli ha raccontato più e più volte nei dettagli, fino a fissarle per sempre nella sua memoria, Haruki ha conservato ricordi di Chiaki legati al suo ruolo di padre, quando lo portava al cinema o a vedere una partita di baseball. Uno in particolare è il ricordo che dà il titolo al libro: quando il padre lo portò con sé in bicicletta per abbandonare una gattina che si era presentata a casa loro con l’intenzione di essere adottata. I due avevano percorso un lungo tratto in bicicletta, Haruki seduto dietro con in braccio la scatola col gatto, fino ad arrivare alla spiaggia, dove l’avevano lasciata da sola, con l’esplicito intendimento di liberarsi di lei. Tornati a casa, un po’ tristi per l’azione compiuta, poco lodevole, avevano trovato la gatta ad aspettarli proprio davanti alla porta: la determinazione della bestiola a vivere con loro li aveva infine convinti a tenerla, garantendole una lunga vita di gatta di casa. C’è un altro ricordo legato ad un gatto dentro le pagine di questo memoriale: un gattino bianco, una palla di pelo che si era avventurato sulla cima di un albero in giardino, e forse non era riuscito più a scendere. Prova, questa, del fatto che nella vita è molto più facile salire che scendere.
Scritto con la consueta leggerezza che contraddistingue lo stile di Murakami, tradotto con perizia da Antonietta Pastore, esperta traduttrice non soltanto di Murakami ma anche di altri scrittori giapponesi, il libro è straordinariamente arricchito dalla illustrazioni di Emiliano Ponzi, uno dei più premiati illustratori italiani, che è stato in grado di rendere con efficacia le delicate atmosfere create dalla narrazione di una storia comune, una storia come tante, dominata – come tutte le vicende umane – dal caso sotto le mentite spoglie del destino.
Maria Stella (Biblioteca San Giorgio)
-
Ultimo aggiornamento martedì, 15 dicembre 2020
Inserisci il tuo commento
Commenti
Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.
Feed RSS per i commenti in questa pagina |
Feed RSS per tutti i commenti
Questo libro ci svela un Murakami intimo, quasi completamente sconosciuto ai suoi lettori: al centro del breve romanzo dal tono diaristico, la figura del padre Chiaki, secondogenito del priore di un tempio buddista: un uomo comune, segnato profondamente dagli effetti della guerra. Al netto delle storie di guerra, che il padre gli ha raccontato più e più volte nei dettagli, fino a fissarle per sempre nella sua memoria, Haruki ha conservato ricordi di Chiaki legati al suo ruolo di padre, quando lo portava al cinema o a vedere una partita di baseball. Uno in particolare è il ricordo che dà il titolo al libro: quando il padre lo portò con sé in bicicletta per abbandonare una gattina che si era presentata a casa loro con l’intenzione di essere adottata. I due avevano percorso un lungo tratto in bicicletta, Haruki seduto dietro con in braccio la scatola col gatto, fino ad arrivare alla spiaggia, dove l’avevano lasciata da sola, con l’esplicito intendimento di liberarsi di lei. Tornati a casa, un po’ tristi per l’azione compiuta, poco lodevole, avevano trovato la gatta ad aspettarli proprio davanti alla porta: la determinazione della bestiola a vivere con loro li aveva infine convinti a tenerla, garantendole una lunga vita di gatta di casa. C’è un altro ricordo legato ad un gatto dentro le pagine di questo memoriale: un gattino bianco, una palla di pelo che si era avventurato sulla cima di un albero in giardino, e forse non era riuscito più a scendere. Prova, questa, del fatto che nella vita è molto più facile salire che scendere.
Scritto con la consueta leggerezza che contraddistingue lo stile di Murakami, tradotto con perizia da Antonietta Pastore, esperta traduttrice non soltanto di Murakami ma anche di altri scrittori giapponesi, il libro è straordinariamente arricchito dalla illustrazioni di Emiliano Ponzi, uno dei più premiati illustratori italiani, che è stato in grado di rendere con efficacia le delicate atmosfere create dalla narrazione di una storia comune, una storia come tante, dominata – come tutte le vicende umane – dal caso sotto le mentite spoglie del destino.
Maria Stella (Biblioteca San Giorgio)
- Ultimo aggiornamento martedì, 15 dicembre 2020
Inserisci il tuo commento
Commenti
Nessuno ha aggiunto ancora un commento in questa pagina.
Feed RSS per i commenti in questa pagina | Feed RSS per tutti i commenti