2x7. Due disegnatori per sette libri: Fabio De Poli e Andrea Rauch
22 maggio-14 giugno 2014 - Vetrine
Locandina
(98 Kb,pdf)
Disegni originali, tavole, schizzi, collages di 7 libri realizzati da Fabio De Poli e Andrea Rauch: nuove opere, ma anche riletture e riscritture di classici illustrati con nuovi segni da due grandi artisti.
Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio
Disegni di Andrea Rauch. Edizioni Nuages Milano, 2006
Pinocchio era stata la mia prima lettura da bambino e l’ho, negli anni, incrociato ad ogni passo. Usuale per ogni toscano, si potrebbe dire, ma Pinocchio è stato anche, per me, un tormentone professionale. Ho lavorato insieme a Enrico Baj per il suo Pinocchio teatrale, con Carmelo Bene ho progettato i manifesti e il libro del suo spettacolo; ho curato la mostra degli illustratori per il centenario e collaborato con Roberto Innocenti che si apprestava a farne uno dei suoi capolavori assoluti. Eccetera, eccetera... Naturale quindi che, alla fine avessi la voglia di disegnarne uno mio, che si rapportasse, oltre a Collodi, anche alle mie stagioni professionali, alle mie ispirazioni e aspirazioni grafiche. Disegni quindi, questi, che si rifanno alla pop art, all’espressionismo, all’astrattismo, alla grafica underground, ai grandi maestri dell’illustrazione... Sempre con la voglia di “tornare buffo, come quand’ero burattino”... (a.r.)
Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie
Disegni di Andrea Rauch. Edizioni Prìncipi & Princípi Pian di Sco’, 2010
La prima edizione di Alice fu illustrata, nel 1865, da una gloria del “Punch”, Sir John Tenniel, e da quel momento la bambina sognatrice di Lewis Carroll fu consegnata alla storia dai disegni del grande illustratore, con i suoi capelli sciolti e biondi, la vestina celeste, il grembiule rosa, l’aria ingenua e saccente al tempo stesso. Non è questa la sede per un’analisi del lavoro di Tenniel, che non soddisfece mai in pieno Carroll, che avrebbe voluto, per la sua protagonista, un’immagine più ambigua e moderna. Fatto sta che Tenniel dette quasi la ‘versione autentica’ di Alice e dopo di lui tutti gli illustratori (addirittura Walt Disney) dovettero fare i conti con quel modello ingombrante. Andrea Rauch non poteva non tener conto della lezione del grande illustratore inglese e ci dà una versione ‘ricalcata’ su quelle prime tavole. Ma i colori sono ‘acidi’, le figure mosse e allungate, quasi in preda ad un trip incontrollato. Un Tenniel ‘fuori di testa’ si potrebbe dire.
Maiali. La Fattoria degli animali raccontata da George Orwell ad Andrea Rauch
Disegni e testo di Andrea Rauch. La Biblioteca Junior Firenze, 2006
In una fredda sera d’inverno George Orwell, in poltrona accanto al caminetto acceso, racconta agli amici la storia della fattoria padronale e degli animali che si ribellano alla schiavitù dell’uomo dando vita all’utopia di una società di uguali dove ognuno riceverà e consumerà i frutti del proprio lavoro. Ma ci saranno alcuni animali, i maiali, che saranno ‘più uguali degli altri’, che impareranno a bere il latte delle mucche, a indossare i vestiti degli uomini, a camminare sulle zampe posteriori. Proprio come quegli uomini che all’inizio avevano detto di combattere. Orwell racconta una parabola amara senza crederci fino in fondo. È mai possibile, sembra chiedersi, che l’utopia sia destinata a spengersi così? Che non ci sia scampo né speranza? Che tutti si sia destinati a diventare maiali
Il mio primo libro di Pinocchio
Collages di Fabio De Poli. Testi di Andrea Rauch da C. Collodi. La Biblioteca Junior Firenze, 2006
Fabio De Poli dichiara, all’inizio, una sua pregiudiziale antipatia per Pinocchio e le pinocchierie. Salvo poi pentirsi e ricreare, affascinato dalla carta, dal colore, dalle forbici, dai materiali ‘poveri’ di una pittura sapiente, una specie di racconto per silhouettes dove ogni ritaglio e ogni personaggio si spingono in avanti come in un gioco di bimbi che hanno imparato, e bene, la lezione di Matisse. De Poli si colloca al lembo estremo di contatto tra l’illustrazione del libro e la pittura dell’opera. Il suo lavoro è l’uno e l’altro. La narrazione, dedicata ai bambini più piccoli, sembra aderire coerentemente ad un mondo infantile di splendida creatività, con i colori vivi del disegno, i vuoti e i pieni quasi gestaltici, delle carte. La fantasia decisamente pop dell’artista non rinuncia poi ad occhieggiare la sua storia professionale e lascia nelle tavole, qua e là, saporosi segni di stile.
Filo
Collages di Fabio De Poli. Testi di Andrea Rauch. La Biblioteca Junior Firenze, 2008
Storia minima di un filo che pensa, si muove, agisce come un bambino e che del bambino ha la sapienza, la sfrontatezza e l’ingenuità. Trattiene un aquilone, si attorciglia con altri pezzi di filo, viene accettato e rifiutato, vola via portato dal vento... Quelle che Filo vive sono piccole gioie, emozioni e disincanti, fatti minimi, sogni, tutti modulati e intrecciati dal colore e dai collages di Fabio De Poli, che non ha paura di essere misteriosamente astratto per raccontare una storia fatta di fascinose suggestioni, abbagliante di luce e silenziosa di ombre. Roberto Denti disse: “È un libro che non so capire per chi è stato scritto e disegnato. Per i bambini? Per gli adulti? Per gli autori? Forse per tutti...”
James M. Barrie, Peter Pan nei giardini di Kensington
Disegni di Andrea Rauch. Edizioni Nuages Milano, 1999
I riferimenti di Andrea Rauch ad Arthur Rackham, ‘evidenti e doverosi’, non esimono dal richiedere molta ambiguità per chi mette in scena il Peter Pan, per come il testo si divide tra slanci di solarità e ricadute in penombre di solitudine. Ma l’atmosfera notturna in cui il racconto si dipana, perlopiù, qui si illumina di bagliori crepuscolari. C’è sempre un cielo sullo sfondo. E aria, dove potersi librare, malgrado tutto. Ed ecco l’importanza del tocco lieve: il fiore che ingentilisce, le onde che si allontanano, i rami degli alberi che salgono, le ali di farfalla delle fatine, le paffute nudità del bimbetto. Che di continuo ci sfugge, leggero e imprendibile... (Ferruccio Giromini)
Notte di luna
Collages di Fabio De Poli, testi di Andrea Rauch. La Biblioteca Junior Firenze, 2004
Premio Andersen 2005
“Uno stagno di notte. La luna silenziosa si specchia nell’acqua. Animali appaiono all’improvviso e cercano di parlarle, ognuno con il proprio linguaggio, come in un sogno ad occhi aperti.” Il tondo giallo della luna sta in alto, sul foglio di carta nera. Gli animali e le piante che la cercano e la vogliono sono anch’essi ritagli di carta colorata, frammenti di giornale, ricordi di vecchie etichette. Fabio De Poli è un maestro del collage, e riesce a dare alle sue figure non solo sagacia tecnica ma straordinaria forza poetica. E i pezzetti di carta di “Notte di Luna” evocano figure di animali, ma anche suoni misteriosi e onomatopee nascoste. Sono il sibilare delle bisce (Sguiscc...), il frusciare delle ali della farfalla (Fiuuu...), il profumare del fiore (Sniff...). Colori, parole, suoni tutti a cercare la luna, in una notte magica d’estate...
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di Fabio De Poli
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Rauch Design & signages
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Ultimo aggiornamento lunedì, 1 aprile 2019
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Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio
Disegni di Andrea Rauch. Edizioni Nuages Milano, 2006
Pinocchio era stata la mia prima lettura da bambino e l’ho, negli anni, incrociato ad ogni passo. Usuale per ogni toscano, si potrebbe dire, ma Pinocchio è stato anche, per me, un tormentone professionale. Ho lavorato insieme a Enrico Baj per il suo Pinocchio teatrale, con Carmelo Bene ho progettato i manifesti e il libro del suo spettacolo; ho curato la mostra degli illustratori per il centenario e collaborato con Roberto Innocenti che si apprestava a farne uno dei suoi capolavori assoluti. Eccetera, eccetera... Naturale quindi che, alla fine avessi la voglia di disegnarne uno mio, che si rapportasse, oltre a Collodi, anche alle mie stagioni professionali, alle mie ispirazioni e aspirazioni grafiche. Disegni quindi, questi, che si rifanno alla pop art, all’espressionismo, all’astrattismo, alla grafica underground, ai grandi maestri dell’illustrazione... Sempre con la voglia di “tornare buffo, come quand’ero burattino”... (a.r.)
Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie
Disegni di Andrea Rauch. Edizioni Prìncipi & Princípi Pian di Sco’, 2010
La prima edizione di Alice fu illustrata, nel 1865, da una gloria del “Punch”, Sir John Tenniel, e da quel momento la bambina sognatrice di Lewis Carroll fu consegnata alla storia dai disegni del grande illustratore, con i suoi capelli sciolti e biondi, la vestina celeste, il grembiule rosa, l’aria ingenua e saccente al tempo stesso. Non è questa la sede per un’analisi del lavoro di Tenniel, che non soddisfece mai in pieno Carroll, che avrebbe voluto, per la sua protagonista, un’immagine più ambigua e moderna. Fatto sta che Tenniel dette quasi la ‘versione autentica’ di Alice e dopo di lui tutti gli illustratori (addirittura Walt Disney) dovettero fare i conti con quel modello ingombrante. Andrea Rauch non poteva non tener conto della lezione del grande illustratore inglese e ci dà una versione ‘ricalcata’ su quelle prime tavole. Ma i colori sono ‘acidi’, le figure mosse e allungate, quasi in preda ad un trip incontrollato. Un Tenniel ‘fuori di testa’ si potrebbe dire.
Maiali. La Fattoria degli animali raccontata da George Orwell ad Andrea Rauch
Disegni e testo di Andrea Rauch. La Biblioteca Junior Firenze, 2006
In una fredda sera d’inverno George Orwell, in poltrona accanto al caminetto acceso, racconta agli amici la storia della fattoria padronale e degli animali che si ribellano alla schiavitù dell’uomo dando vita all’utopia di una società di uguali dove ognuno riceverà e consumerà i frutti del proprio lavoro. Ma ci saranno alcuni animali, i maiali, che saranno ‘più uguali degli altri’, che impareranno a bere il latte delle mucche, a indossare i vestiti degli uomini, a camminare sulle zampe posteriori. Proprio come quegli uomini che all’inizio avevano detto di combattere. Orwell racconta una parabola amara senza crederci fino in fondo. È mai possibile, sembra chiedersi, che l’utopia sia destinata a spengersi così? Che non ci sia scampo né speranza? Che tutti si sia destinati a diventare maiali
Il mio primo libro di Pinocchio
Collages di Fabio De Poli. Testi di Andrea Rauch da C. Collodi. La Biblioteca Junior Firenze, 2006
Fabio De Poli dichiara, all’inizio, una sua pregiudiziale antipatia per Pinocchio e le pinocchierie. Salvo poi pentirsi e ricreare, affascinato dalla carta, dal colore, dalle forbici, dai materiali ‘poveri’ di una pittura sapiente, una specie di racconto per silhouettes dove ogni ritaglio e ogni personaggio si spingono in avanti come in un gioco di bimbi che hanno imparato, e bene, la lezione di Matisse. De Poli si colloca al lembo estremo di contatto tra l’illustrazione del libro e la pittura dell’opera. Il suo lavoro è l’uno e l’altro. La narrazione, dedicata ai bambini più piccoli, sembra aderire coerentemente ad un mondo infantile di splendida creatività, con i colori vivi del disegno, i vuoti e i pieni quasi gestaltici, delle carte. La fantasia decisamente pop dell’artista non rinuncia poi ad occhieggiare la sua storia professionale e lascia nelle tavole, qua e là, saporosi segni di stile.
Filo
Collages di Fabio De Poli. Testi di Andrea Rauch. La Biblioteca Junior Firenze, 2008
Storia minima di un filo che pensa, si muove, agisce come un bambino e che del bambino ha la sapienza, la sfrontatezza e l’ingenuità. Trattiene un aquilone, si attorciglia con altri pezzi di filo, viene accettato e rifiutato, vola via portato dal vento... Quelle che Filo vive sono piccole gioie, emozioni e disincanti, fatti minimi, sogni, tutti modulati e intrecciati dal colore e dai collages di Fabio De Poli, che non ha paura di essere misteriosamente astratto per raccontare una storia fatta di fascinose suggestioni, abbagliante di luce e silenziosa di ombre. Roberto Denti disse: “È un libro che non so capire per chi è stato scritto e disegnato. Per i bambini? Per gli adulti? Per gli autori? Forse per tutti...”
James M. Barrie, Peter Pan nei giardini di Kensington
Disegni di Andrea Rauch. Edizioni Nuages Milano, 1999
I riferimenti di Andrea Rauch ad Arthur Rackham, ‘evidenti e doverosi’, non esimono dal richiedere molta ambiguità per chi mette in scena il Peter Pan, per come il testo si divide tra slanci di solarità e ricadute in penombre di solitudine. Ma l’atmosfera notturna in cui il racconto si dipana, perlopiù, qui si illumina di bagliori crepuscolari. C’è sempre un cielo sullo sfondo. E aria, dove potersi librare, malgrado tutto. Ed ecco l’importanza del tocco lieve: il fiore che ingentilisce, le onde che si allontanano, i rami degli alberi che salgono, le ali di farfalla delle fatine, le paffute nudità del bimbetto. Che di continuo ci sfugge, leggero e imprendibile... (Ferruccio Giromini)
Notte di luna
Collages di Fabio De Poli, testi di Andrea Rauch. La Biblioteca Junior Firenze, 2004
Premio Andersen 2005
“Uno stagno di notte. La luna silenziosa si specchia nell’acqua. Animali appaiono all’improvviso e cercano di parlarle, ognuno con il proprio linguaggio, come in un sogno ad occhi aperti.” Il tondo giallo della luna sta in alto, sul foglio di carta nera. Gli animali e le piante che la cercano e la vogliono sono anch’essi ritagli di carta colorata, frammenti di giornale, ricordi di vecchie etichette. Fabio De Poli è un maestro del collage, e riesce a dare alle sue figure non solo sagacia tecnica ma straordinaria forza poetica. E i pezzetti di carta di “Notte di Luna” evocano figure di animali, ma anche suoni misteriosi e onomatopee nascoste. Sono il sibilare delle bisce (Sguiscc...), il frusciare delle ali della farfalla (Fiuuu...), il profumare del fiore (Sniff...). Colori, parole, suoni tutti a cercare la luna, in una notte magica d’estate...
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